Gravissimo l’atto di aggressione nei confronti di un medico penitenziario del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto. Il medico quale, mentre svolgeva la regolare attività assistenziale, immotivatamente è stato aggredito e colpito all’emivolto da un detenuto che da tempo protestava per essere assegnato altrove e per il quale la Direzione aveva richiesto agli organi superiori il trasferimento in altra sede.
Il Sindacato, che rappresenta la categoria, denunciando il fatto, esprime solidarietà al collega e riafferma la forte preoccupazione sulla attuale gestione delle carceri siciliane, con particolare riferimento alla sanità penitenziaria.
Il grave e preoccupante atto pone l’attenzione su una realtà complessa e difficile come quella delle carceri siciliane e dell’istituto barcellonese in particolare.
Infatti, tale istituto attraversa un momento particolarmente difficile avendo vissuto in un brevissimo lasso di tempo molti cambiamenti: la conclusione dell’esperienza come OPG, la conversione in carcere, l’avvio di attività come struttura multifunzionale (Casa Circondariale con annessa sezione di Reclusione, sezione per Osservazione, sezione Articolazione tutela salute mentale), il transito al sistema sanitario regionale. Ricordiamo che questo ultimo fatto ha comportato nel mese di Agosto 2016, a causa di scelte assessoriali, il repentino allontanamento di circa metà del personale medico in servizio da anni con parziale sostituzione con medici della Guardia Medica fino a Febbraio u.s., quando è subentrato ulteriore cambio del contingente con nuovi medici.
Nel caso in questione la Direzione di concerto all’Area Sanitaria, rilevata l’inadeguatezza dell’istituto al soggetto, aveva insistentemente e ripetutamente chiesto il trasferimento in altra struttura.
Forte è la preoccupazione di tutti gli operatori sanitari dai quali è richiesta maggiore sicurezza e serenità nello svolgimento del proprio lavoro in un contesto di base, come detto, complesso.
Il Sindacato, stigmatizzando l’accaduto e rivolgendosi alle amministrazioni responsabili (Assessorato Regionale Salute, per gli aspetti sanitari; Provveditorato Regionale Amm. Penitenziaria per quelli della sicurezza), chiede interventi mirati e puntuali attraverso la programmazione e la messa in atto di modelli organizzativi che possano consentire il pieno svolgimento delle attività assistenziali in assoluta sicurezza per il personale dell’Area Sanitaria, non solo nell’istituto barcellonese ma in tutti gli istituti della Regione.