Barcellona e mafia, un ossimoro

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C’è chi definisce Barcellona Pozzo di Gotto ‘la Corleone del XXI secolo’ e chi dice che ‘A Barcellona non c’è Mafia’. Le cronache parlano di una sanguinosa guerra di mafia tra gli anni 70 e 80, durante la quale era perfettamente normale assistere ad omicidi in mezzo alla piazza principale e in pieno giorno, e a causa della quale alcune madri aspettano ancora di scoprire, più di 30 anni dopo, la sorte dei propri figli, spariti in chissà quali circostanze. In questo quadro dai tratti purtroppo riconoscibili, non mancano i morti ammazzati tra le file di chi ha provato a smascherare un sistema corroso.

Beppe Alfano, ucciso nel 1993, era un giornalista le cui inchieste, spesso, miravano a mettere alla luce corruzione e malaffare.

Sulla storia di Attilio Manca, il giovane urologo trovato morto in circostanze sospette a Viterbo, la giustizia ancora non ha dato delle risposte volte a eliminare dubbi per quello che sembra tutt’altro che un suicidio ‘volontario’.

Negli ultimi anni non sono mancate inchieste e indagini volti a scoperchiare quello che parrebbe essere uno dei più potenti sistemi mafiosi della provincia messinese. E, d’altra parte, non mancano le iniziative per contrastare corruzione e estorsioni da parte di alcuni cittadini riuniti in associazioni e gruppi vari. Ma cosa ne pensa il cittadino comune? Il barcellonese medio?

Chiacchiere malviste e spesso scomode nella cittadina siciliana, a cui ci si lascia andare solo fra amici e conoscenti fidati, come se il proprio pensiero potesse risultare ‘pericoloso’ nelle mani sbagliate.

In una giornata di Luglio come tante, nonostante le remore iniziali, alcuni cittadini si sono lasciati fare qualche domanda, insistendo pero’ che il tutto rimanesse anonimo e, addirittura, non venisse registrato. Tra un caffè e qualche domanda sul mondo del giornalismo, hanno acconsentito di aiutarmi a capire cosa, nonostante anni di lotte e manifestazioni, i barcellonesi pensano sul mondo mafioso e su chi ha pagato con la propria vita. 

Ma insomma, a Barcellona Pozzo di Gotto c’è o non c’è la mafia?

“Ovvio che c’è, altrimenti come si spiega che nessuno fa scippi, nessuno rompe le scatole?! C’è, ma chiedere in giro è tempu pessu, diranno tutti che si vive bene, perchè si spaventano. Iò oramai sugnu vecchiu, pozzu diri chiddu chi vogghiu non minni futti nenti

“Mafia mafia mafia… con tutti i problemi che abbiamo si parla sempre di mafia, ma com’è possibile?”

“Tu ne vedi? Io vedo tutto in ordine. Se questa è mafia, funziona meglio dello Stato”

Beppe Alfano, chi era?

“Scriveva articoli, era un giornalista, ma faceva anche il professore. Io me lo ricordo al circolo che giocava a carte e fumava come un turco. Scriveva… ma forse l’hanno ammazzato per questione di donne. Che poi, che a casa sua, si scannavano ogni giorno lo sanno tutti. Ora hanno fatto sta cosa che è una vittima di mafia… ma io non lo so questo. So che ci hanno fatto un grande affare, i bei soldi.”

“Non lo so, chi era? Quello che hanno ammazzato? Ah, la verità solo loro la sanno qual è!”

“Era un giornalista, l’hanno ammazzato perchè aveva scoperto dove si nascondeva Santapaola, almeno, così dicono le carte dei processi”

“Beppe Alfano amava le donne, le donne più piccole, molto più piccole. Ha toccato la donna sbagliata e ha pagato”.

 

E Attilio Manca, ne sa qualcosa?

“U dutturi? Famiglia per bene! Ora stanno cercando di fare passare che ha operato a quello là (Provenzano, ndr) ma ho i miei dubbi. E’ ovvio che na mamma e un patri ci vonnu dari na morti dignitosa ma non ponnu mettiri a tutta sta genti nto menzu. Poi io non so molto altro.”

 

“Pare fosse un ottimo medico, in gioventù aveva fatto qualche minchiata. La cosa bella è che di lui le minchiate si raccontano, ora che è morto. Giusto per screditare, si fa sempre così a Barcellona…”

 

“Non posso permettermi di rispondere a queste cose, scusate, ho un negozio a cui badare”

 

“Attilio si faceva da quando aveva 15 anni, un chirurgo non ha problemi a farsi col braccio destro o con quello sinistro. La storia di Ugo e di Provenzano è stata una montatura creata dal fratello Luca per percorrere la stessa strada che ha percorso prima Sonia Alfano (figlia di Beppe, ndr.), fallendo. E’ morto di overdose, la verità è questa e basta parlare con quelli che erano gli amici di Attilio, senza leggere articoli e dichiarazioni rilasciate dalla famiglia e manipolate dalla stampa.”

 

Cosa ne pensa di chi fa antimafia?

“Si mangiano i soldi, loro come i politici. Hanno trovato la moda di fare l’antimafia e ci guadagnano. E’ un bel mestiere, vanno in giro fanno due cortei, e si mangiano i soldi, loro come tutti quanti i politici. Sono più corrotti loro dei mafiosi.”

 

“Penso sia un po’ una perdita di tempo fare gli slogan se poi i giudici ai processi non gli fanno niente”.

 

“Sono tutti eroi col culo degli altri”

 

“Dovrebbero essere scollegati dagli organi istituzionali, visto che il primo organo in combutta mafiosa è lo Stato”

 

Fanno bene i genitori di Attilio Manca a cercare la verità?

“Non lo so, bisognerebbe esserci nelle situazioni prima di giudicare…pero’ forse tanto valeva lasciarlo riposare in pace. Ormai è morto tanto. Anche perchè a scavare nelle cose…. poi ne vengono fuori altre, anche non belle…. cioè…meglio mettersi l’anima in pace va!”

 

“Eh non lo so, forse da genitori sì. Ma non possono nemmeno infangare tutti gli altri per salvarsi loro”

 

 “Hanno diritto come tutti a cercare giustizia.”

Giustizia, chi era costei? direbbe il buon don Abbondio.

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