Una battuta dal linguaggio un po’ colorito ha decretato la fine della carriera politica di Franco Battiato. L’assessore della giunta Crocetta -che dopo le sue esternazioni ha subito corretto il tiro spiegando che non era nelle sue intenzioni infangare l’operato del neogoverno ma descrivere un malcostume diffuso in Italia- non ha potuto frenare il vespaio di polemiche.
“Prendo atto – ha dichiarato- con dispiacere che il senso della mia frase, che ovviamente si riferiva a passate esperienze politiche caratterizzate da una logica da mercimonio offensiva della dignità delle donne, sia stato travisato e interpretato come una offesa al parlamento attuale, per il quale ho stima, o per le donne, o addirittura riferibile al parlamento europeo. Era evidente che il riferimento era a passate stagioni parlamentari che ogni italiano di buon senso vuole dimenticare. Stagioni caratterizzate dal malaffare politico, dal disprezzo per le donne e per il bene pubblico”In Italia però il fronte si è spaccato in due. Da un lato c’è chi sostiene che in fondo l’assessore catanese ha fotografato la situazione delle ultime legislature, dove in parlamento sono approdate veline, soubrette e show girl, forti del proprio sex appeal e digiune di res publica. Dall’altro lato invece c’è chi si aspetta un certo decoro da chi rappresenta le istituzioni. La rete è letteralmente impazzita. Ognuno vuole dire la sua “assolvendo” o “condannando” il gesto. Qualche commento rivendica la libertà di pensiero: Non capisco come mai la libertà di parola ormai sia diventata un optional in questo paese. Perdere un incarico perché una persona ha espresso il suo parere è impensabile.
Magari il linguaggio poteva essere meno colorito ma sinceramente condivido pienamente le parole di Battiato. Non capisco se sia più vergognoso il suo linguaggio o tutta la gente che copre il tutto. Quando si tornerà a far politica come etica e professionalità? Qualcuno invece si dichiara deluso dalla politica del PD e riporta alla luce altri fatti che avrebbero dovuto far scattare in Italia l’indignazione:” Uno che dice la verità cacciato subito dalla politica e le varie prostitute Minetti e Scilipoti no” I commenti più ricorrenti sottolineano l’idea che la nostra nazione in realtà non ha bisogno di verità e chi dice le cose giuste “viene emarginato come un appestato”. Ma per par condicio è giusto vedere chi non ha digerito le dichiarazioni come Laura Boldrini, presidente della camera: “Da presidente della Camera dei Deputati e da donna, respingo nel modo più fermo l`insulto che da lui arriva alla dignità del Parlamento. Neanche il suo prestigio lo autorizza ad usare espressioni così indiscriminatamente offensive. La critica alle manchevolezze della politica e delle istituzioni può essere anche durissima, ma non deve mai superare il confine che la separa dall’oltraggio”. Alla fine, all’interno del processo internettiano la nazione sta insorgendo.
Magari sarebbe opportuno intervenire su tutti quei casi in cui la democrazia è stata offesa. I casi certo non mancano. Forse proprio per questo, la primavera tarda ad arrivare