Un mercatino delle pulci a qualche metro dall’ingresso principale del Cimitero Monumentale. Uno dei più grandi e belli d’Europa. E non c’è nulla di caratteristico, nessuna Vucciria palermitana. Un telo steso sul marciapiede, tavolini in plastica o cassette della frutta. Sui “banconi” improvvisati abiti usati, scarpe, elettrodomestici antiquati o pezzi di rubinetteria. Pochi gli oggetti che potrebbero interessare un collezionista. Alcuni recuperano la merce all’interno di cantine, altri li ricevono da parenti e conoscenti o li trovano tra i rifiuti. Aumentano di giorno in giorno, forse spinti dal passaparola. Arrivano il mattino presto e rimangono sino all’ora di pranzo. Orario d’ufficio, insomma. E la zona, molto frequentata per via del mercato rionale, sembra il luogo migliore per impiantare i propri affari. Dopo rimangono solo rifiuti e qualche oggetto poggiato al muro perimetriale del cimitero per “occupare” il posto per l’indomani. I passanti osservano interessati. Ma il prezzo della crisi non può essere pagato con pochi spiccioli ed illegalità.
Il fenomeno dell’ambulantato selvaggio ed abusivo dilaga in città. Dalla litoranea al viale Europa, dalla SS 114 ai perimetri dei mercati rionali. E dopo il blocco stradale inscenato a giugno scorso nella zona sud della città, dopo i controlli ed i verbali elevati dagli uomini della sezione annona della Polizia municipale, tutto ancora tace. Nessuna soluzione è stata trovata nel dialogo tra istituzioni ed ambulanti. La III Circoscrizione ha segnalato all’Amministrazione l’insostenibilità della situazione nel tratto della via Catania che fronteggia il cimitero. Auto in doppia fila, traffico perennemente in tilt e scarsi i controlli da parte di ausiliari del traffico e polizia municipale. In compenso, c’è sempre qualche parcheggiato – abusivo, naturalmente – pronto ad indicare uno stallo libero. Anche sulle strisce blu. Ed ecco che per percorrere 500 metri possono essere necessari sino a venti minuti negli orari di punta.
Adesso la palla passa a Palazzo Zanca. Sperando che nell’eventuale muro contro muro, sia il rispetto delle norme e delle regole sociali a vincere.
Alba Marino