Fascismo e subculture giovanili

Sguardo da un punto di vista sociologico

dei rischi e degli effetti sulle dinamiche sociali

di giovani e meno giovani, nell’attuale contesto

 

Fenomeni sociali storici che pressocchè hanno codificato permanentemente determinate ideologie all’interno dell’immaginario collettivo e della cultura generale in diverse subculture più o meno lecite. Dal fascismo all’anarchia, dal comunismo più radicale al mito dell’alta società. Visioni storiche e credi che, se profondamente personificate da singoli individui o gruppi, possono dare vita a profili caratteriali e comportamenti ben determinati e complessi, ma facilmente individuabili, con il rischio di una decontestualizzazione dall’andamento pratico dei fatti sociali e dai rapporti comuni con gli altri e nella quotidianità della vita sociale.

Attualmente, dopo il voto shock su Donald Trump negli Stati Uniti e l’emergere dei populismi nella politica interna dei principali stati occidentali, il fenomeno politico e sociale più preoccupante è quello legato all’ideologia fascista.

Superato il mito dei revisionismi storici riguardanti presunti benefici ed enfatizzazioni, le caratteristiche fondanti da ripassare son ben note ma anche temibili per loro stessa natura.

La genesi di tale movimento ricorda la capacità di cambiare totalmente maglia nei momenti più maturi, come accaduto con Benito Mussolini, mutato, dal più grande attivista, editore, e politico dell’ala socialista, al fondatore del Nazionalsocialismo, impadronendosene di tutti gli strumenti in favore della monarchia e dei più alti potentati, tradendo di fatto e totalmente interi movimenti proletari. Lo squadrismo utilizzato per l’ascesa al potere e contro gli schieramenti rivali evidenzia la violenza come carattere primario e primordiale.

Ne consegue, a livello formale e istituzionale, il controllo della popolazione su pressione psicologica, accompagnata dalla storica demagogia fascista. L’enfatizzazione di determinati valori come “Dio, patria, famiglia”, in totale distacco con l’andamento reale delle condizioni sociali vissute. La persuasione e il convincimento alla falsità più assoluta a dispetto della realtà. Una scissione fra il presente e ciò che è presentato, fra il formale ed il vero.

L’assorbimento totale di un’ideologia di queste su un individuo o un gruppo di persone, potrebbe essere facilmente visualizzabile nel profilo caratteriale. Facile predisposizione alla violenza verso chi è opposto o in direzione di un obiettivo. Capacità di immergersi in un contesto per eroderne le caratteristiche ed utilizzarle esternamente verso altre ed opposte direzioni. Utilizzo di sudditanza psicologica su pressione e controllo psicologico come eventuale ricatto alla violenza, alla negazione di libertà o esposizione a pericoli.

Discrepanza fra realtà formale e realtà sostanziale, basata su eventuali compromessi, versioni o manomissioni e distorsioni dei fatti sociali.

Il collegamento fra ideologie come questa e il risultato finale su potenziali soggetti singoli o di massa, fa ampiamente intuire la pericolosità di possibili simpatizzazioni in piccola o larga scala nei background culturali delle persone comuni e delle subculture giovanili. Non è un caso infatti, che l’apologia al fascismo è reato perseguibile per legge.

Un reato regolamentato non da una legge ordinaria, bensì da legge costituzionale, riguardante addirittura una delle parti cogenti, cioè immodificabili neanche con procedura aggravata costituzionale, della Costituzione italiana, inviolabile esattamente come la forma di stato della Repubblica.

Giosè Venuto