Figli delle App: generazione social senza socialità

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prof. Francesco Pira. Autore di
prof. Francesco Pira. Autore di "Figli delle app"
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Dall’8 marzo in tutte le librerie italiane “Figli delle App”, il nuovo volume del sociologo Francesco Pira, professore associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università degli Studi di Messina.

“Dalla buona o dalla cattiva educazione della gioventù dipende un buon o un triste avvenire della società”.

Si apre così, con una citazione di San Giovanni Bosco, un testo che si propone di parlare di una nuova generazione più social che sociale. Un volume che parla dei nostri figli, che non sono marziani, ma ragazzi pieni di speranze e di fragilità. Sempre in apertura, una dichiarazione di intenti esplicita e diretta: “Questo volume è dedicato a tutte le vittime del cyberbullismo, del sexting, del revenge porn, del cutting e a chi ha perso la vita per inseguire una challenge. Ma anche a coloro che usano le nuove tecnologie per trasmettere al mondo messaggi positivi e condividere conoscenza”.

Figli delle app: il perchè del titolo

L’autore rivela subito il perché del titolo: “Figli delle app è il provocatorio titolo che ho scelto, da immigrato digitale e adolescente, quando Alan Sorrenti cantava: Noi siamo figli delle stelle/ Non ci fermeremo mai per niente al mondo/ Per sempre figli delle stelle/ Senza storia senza età, eroi di un sogno… Non sono sicuro che essere figli delle app sia essere eroi di un sogno. Purtroppo concordo con il pensiero del grande sociologo Zygmunt Bauman: il consumismo tecnologico rischia di trasformarci in individui senza storia e identità”.

La generazione on-line

“Figli delle app” racconta una generazione di preadolescenti e adolescenti. Descrive il suo carattere di testimone di una rivoluzione tecnologica ormai compiuta. “La tecnologia è parte integrante delle loro vite – spiega Francesco Pira, che continua – Si muovono tra app e dimensione social in un fluire quotidiano h24 di interazioni, produzione di contenuti e creatività e, per la prima volta, l’e-learning è entrato nelle loro vite”.

Questo libro intende analizzare le trasformazioni in atto, basandosi sui risultati delle ricerche condotte in ventitre anni di studio sull’evoluzione dei modelli comunicativi di preadolescenti e adolescenti prima e dopo l’avvento delle nuove tecnologie e alla digitalizzazione della società. Un percorso attraverso generazioni che si sono evolute all’interno di ambienti sempre più tecnologici, immersi negli universi social, spesso da soli e che oggi sono gli adulti appena diventati genitori, tutti accomunati nell’evidente dicotomia tra connessione e relazione.

I risultati della survey on-line: La generazione dell’inganno virtuale

“Figli delle app” si offre al pubblico come l’occasione per condividere i dati dell’ultima ricerca realizzata. Il terzo capitolo è infatti interamente dedicato ai risultati della survey online “La mia via ai tempi del Covid.” Condotta nel periodo aprile – maggio 2020, ha coinvolto in totale 1.858 ragazze e ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori che hanno risposto ad un questionario online composto da diciassette domande. I dati evidenziano come questi adolescenti rappresentino a tutti gli effetti la prima generazione digitale. Praticamente il 100% (96,6%) degli intervistati possiede uno smartphone e oltre l’80% (88,8%) ha un computer.

Uno degli aspetti di maggiore interesse emerso è quello relativo alla tendenza a isolarsi rispetto all’ambiente familiare. Sempre più dipendenti dal gruppo di pari, hanno vissuto una forte sensazione di isolamento, paura e scoraggiamento, con oltre il 60% degli intervistati che dichiara di avere provato questo sentimento. C’è poi un dato che più di tutti gli altri offre spunti di approfondimento, ed è quello relativo all’ eventuale possesso di un profilo social falso. Su 544 risposte ottenute, il 69% ha dichiarato di averlo. Vivono su Instagram e Whatsapp. Appare evidente, una volta di più, come nell’era liquido-moderna l’inganno sia diventato centrale nei processi di comprensione del reale, e la distinzione tra vero e falso non sia più percepita.

Saggista e giornalista Pira spiega come siamo passati dalla non-comunicazione, all’ iper-comunicazione, alla vetrinizzazione dell’io e sistematica manipolazione, consapevole o meno, della realtà, con impatti profondi sulle dinamiche di sviluppo della società nel suo complesso.

La solitudine della socialità

“Questo volume – scrive nella prefazione il professor Giovanni Boccia Artieri, ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Urbino e sicuramente uno dei massimi esperti nazionali e internazionali di dinamiche social –  ripercorre le varie tappe di evoluzione e addomesticamento delle tecnologie attraverso la messa a sistema tematica e longitudinale di ricerche e approcci relativi alla sociologia della comunicazione. Mostrando le perplessità che di volta in volta ci si è trovati ad affrontare, le soluzioni che si sono proposte e le nuove domande che ne sono scaturite”.

Francesco Pira sottolinea ancora come il saggio analizzi un moderno uso della tecnologia “che ci mostra come l’intuitività, l’immediatezza siano gli aspetti prevalenti che di fatto sembrano annullare quasi del tutto lo spazio per comprendere il contesto prima di agire. Così, l’azione viene prima della riflessione, che genera una risposta emotiva immediata e mediata dallo schermo”.

L’autore

Francesco Pira  è professore associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, dove è Delegato alla Comunicazione dell’Ateneo e Coordinatore Didattico del Master in Social Media Manager. Sociologo, saggista e giornalista è autore di numerosi articoli e pubblicazioni scientifiche. Columnist del quotidiano statunitense La Voce di New York, scrive per riviste specializzate. Con “Figli delle App” è al suo sesto libro con la Franco Angeli:  La net comunicazione politica ( 2012),Come dire qualcosa di sinistra ( 2009), La nuova comunicazione politica ( con L. Gaudiano 2007), Come comunicare il sociale ( 2005) , Di fronte al cittadino ( 2000). 

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