Si celebra la Giornata Mondiale della “Libertà di Stampa”, istituita 20 anni fa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in base a una precedente raccomandazione dell’Unesco, finalizzata a tutelare e promuovere i principi della libertà di opinione ed espressione nonché il diritto di ogni individuo di ricevere e diffondere informazioni e idee e, a sua volta, di fruirne. Diritti peraltro già sanciti dall’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dall’articolo 10 della Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali.
Anche la Repubblica Italiana aderisce a questa ricorrenza, come tributo di stima e di riconoscenza verso tutti coloro che si sono adoperati e si adoperano nell’esercizio di una funzione che è essenziale perché una democrazia possa affermarsi e svilupparsi in senso veramente compiuto e partecipativo.
19 sono i cronisti uccisi nel 2013, 174 quelli arrestati nella denuncia di “Reporter Senza Frontiere” che ogni anno pubblica numeri preoccupanti. La ricerca della verità, un dovere e un diritto. Nella giornata mondiale per la libertà di stampa proclamata dalle Nazioni Unite si ricorda e si riflette soprattutto. L’occidente a stilare i dati, il resto del mondo ancora impegnato a nasconderli dietro la censura e la stretta sulla carta stampata e l’opinione pubblica.
“La libertà di espressione non è ancora garantita”, l’appello a un maggiore impegno arriva da Ban Ki-Moon. A fare sperare sono le battaglie vinte, come quella in Myanmar dove sono tornati i giornali indipendenti, dopo 50 anni di censura militare e dove il Premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi ha ritrovato parte di una libertà preclusa per troppo tempo. Il globo però si presenta a macchia di leopardo e i paesi dove è realmente garantita la libertà di stampa e di espressione sono limitati al dato “atlantico”. Alle porte dell’Europa, per non andare troppo lontano, sussistono situazioni di limitata libertà di intere popolazioni. In Europa continua ad esserci nella vicina Bielorussia un regime di stampo sovietico, nonostante la storia e il progresso di civiltà impresso dagli ex paesi del blocco russo. E’ proprio nella Federazione Russa che l’avvento dello stesso liberismo, alla pari del comunismo, ha sancito la fine ad oggi di ogni spinta verso il vicino europeo, spinta che lo stesso Gorbacev aveva favorito nello sciolgimento dell’URSS.
Contestualmente in Italia, ormai da sei anni, si ricordano le giornaliste e i giornalisti vittime della mafia e del terrorismo.
Non possiamo dimenticare che quest’anno la Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa cade nei giorni in cui il giornalismo italiano è in apprensione per l’inviato della Stampa Domenico Quirico, di cui non si hanno notizie da oltre tre settimane. Era in Siria per vedere in prima persona quello che avviene in quel Paese e per raccontarlo con la sua cifra di sempre: senza pregiudizi e faziosità.
La 20esima giornata mondiale dell’Unesco per la libertà di stampa è dedicata in Italia dalla Federazione Nazionale della Stampa alla sicurezza e alla libertà di espressione, messe particolarmente a rischio nei luoghi di guerra, nelle terre dominate dai regimi e ovunque dalla malavita che infesta soprattutto le aree di frontiera. “Per ogni società libera il lavoro dei giornalisti è fondamentale. E ancor più essenziale per la democrazia è il lavoro di coloro che informano mettendo a rischio la propria sicurezza, e spesso la propria vita. Scelgono di dar notizie sfidando i poteri criminali e le organizzazioni terroristiche, oppure ci raccontano i conflitti lontani, le guerre dimenticate”.
“Per questo ci tengo ad esprimere la mia piena adesione all’iniziativa che oggi – giornata mondiale della libertà di stampa – le rappresentanze del giornalismo italiano promuovono nel ricordo dei cronisti uccisi dalle mafie e dal terrorismo e per richiamare l’attenzione sulla necessità di garantire ovunque la sicurezza dei reporter”. Inizia così il messaggio che il Presidente della Camera, Laura Boldrini ha inviato agli organizzatori della Sesta Giornata della memoria che si svolge stamattina a Perugia.