I poeti dicono no alla norma che toglie i cani ai mendicanti

Il 27 settembre 2014 in più di ottocento città dislocate in tutto il mondo si terrà l’evento di poesia globale “100 Mila Poeti per il Cambiamento”*. Si tratta della più grende performance poetica di oni tempo, che coinvolge annualmente migliaia di poeti impegnati per il cambiamento delle società in cui vivono. Fondato dai poeti statunitensi Michael Rothenberg e Terri Carrion, il movimento dei 100 Thousand Poets for Change (100 TPC) è presente anche in Italia dove il poeta e difensore dei diritti umani Roberto Malini è stato fra i primi organizzatori di performance di portata nazionale e internazionale. “La poesia può imprimere una spinta alla civiltà in direzione del progresso morale e culturale,” dice Roberto Malini. “Nello scorso mese di maggio abbiamo ospitato a Milano Michael e Terri, fondatori del movimento dei 100 Mila Poeti per il Cambiamento. Abbiamo visitato insieme, con grande commozione, il Memoriale della Shoah e poi abbiamo dato vita a un grande reading per i diritti umani e la tutela dell’ambiente. In quell’occasione i due poeti americani si sono avvicinati alle azioni nonviolente e alle performance di poesia civile dei poeti del Lavinia Dickinson Project, che non accettano la deriva intollerante che attraversa oggi l’Italia e pone i Rom e i senzatetto, i migranti e i profughi in una condizione di grave persecuzione”.

Il 27 settembre Roberto Malini, il poeta e attivista americano Paul Polansky, il regista e attivista Dario Picciau e gli altri poeti e artisti che fanno parte del Lavinia Dickinson Project daranno vita a una performance di poesia e musica nell’ambito del movimento 100 Thousand Poets for Change: “100 Mila Poeti e Artisti contro la persecuzione dei mendicanti e dei Rom emarginati a Milano”. I poeti, i musicisti e gli artisti incontreranno nel mattino, presso la Stazione san Cristoforo, alcune famiglie Rom indigenti, la cui condizione di esclusione sociale le costringe a vivere di elemosina. Quindi l’evento di “street poetry” si svolgerà nei dintorni della stazione e sarà videoripreso. “Milano attraversa un periodo difficile, sotto il profilo dei diritti umani,” spiega Roberto Malini, “ed è emblematica la norma che il consiglio comunale si appresta ad approvare, una norma che ci ha sconcertati, contenuta nel nuovo regolamento a tutela degli animali. La norma prevede il sequestro di cani e altri animali di compagnia ai mendicanti sorpresi dalle autorità nell’atto di mendicare. Chi promuove la norma, all’interno del consiglio comunale, afferma che ‘La disposizione si rivolge all’accattone professionale, che utilizza animali magari non suoi o condivisi con altri accattoni, per impietosire animi sensibili’. Afferma, inoltre che tale attività di elemosina ‘lede la dignità dell’animale’. Purtroppo è già accaduto, in tempi bui, che le autorità gettassero una luce sinistra sulla questua per reprimere i poveri, i Rom e senzatetto.

 In realtà l’elemosina è l’estrema attività a disposizione di coloro che sono poveri per tentare di sopravvivere e di provvedere alla sopravvivenza delle loro famiglie. Nei periodi di persecuzione, fra cui gli anni delle leggi razziali, si accusava il mendicante di appartenere a un ‘racket’, di sfruttare invalidi e animali, di condurre una vita immorale, al di fuori della legge. Nessuno però, neanche allora, aveva mai pensato di separare il mendicante dal suo unico compagno nella difficile vita di ogni giorno: il cane! Il rapporto fra il cane e il mendicante è antichissimo ed è presente in molte opere letterarie e pittoriche. E’ un rapporto di amicizia e solidarietà, in cui cane e padrone si amano e si rispettano. Nel caso del popolo Rom, la relazione fra la persona e il cane è paritaria. L’animale vive gran parte della sua esistenza all’aria aperta, a contatto con l’ambiente e con i suoi simili. I Rom non castrano né sterilizzano i cani, ritenendo che le pulsioni istintive sono un diritto di ogni essere vivente. Molti mendicanti Rom si privano del cibo per nutrire i loro amici a quattro zampe ed educano i bambini ad amare e rispettare gli animali. I pregiudizi, che sono alla base dell’intolleranza, affermano il contrario. Ma sono, appunto, pregiudizi che dipingono i mendicanti come creature immorali e perverse e li sottopongono a una spietata persecuzione. In Italia, dove il grado di intolleranza suscita continui richiami da parte dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, della Commissione europea e del Consiglio dell’UE, le carceri sono piene di mendicanti e Rom indigenti. Una realtà che dovrebbe far riflettere, una realtà che somiglia tanto a quella che caratterizzava le epoche oscure da cui la civiltà vorrebbe prendere le distanze. A Milano i poeti e la società civile diranno no alla repressione dei mendicanti e dei Rom emarginati e chiederanno il rispetto dell’antica amicizia fra i poveri, costretti all’elemosina, e i loro amici animali.

Ci auguriamo che il consiglio comunale non ignori il nostro appello e ritiri un provvedimento che punirebbe ingiustamente sia l’essere umano costretto all’elemosina, sia il suo fedele compagno di una difficile quotidianità, resa spesso tragica proprio dall’intolleranza”.

Per informazioni e contatti:

[email protected]