Interventi del Comitato

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Alluvione Giampilieri 01 ottobre 2009, un altro sfregio annunciato. E’ stata decretata la distruzione finale  nella riunione del 25/05/2010

Ancora oggi a dieci mesi dal tragico evento si parla di messa in sicurezza……..

Nel frattempo le persone del Villaggio non hanno la possibilità di rientrare nelle proprie abitazioni, per mancanza di sicurezza, in quelle case negli anni ristrutturate e mantenute efficienti con immensi, sacrifici e duro lavoro di generazioni.

Dopo il terribile nubifragio, i consulenti nominati dal Presidente della Regione Siciliana hanno detto che per mettere in sicurezza l’abitato di Giampilieri Superiore bisognava abbattere mezzo paese, aprendo tre grossi canaloni di 15 – 20 m circa di larghezza, con la demolizione di antiche case, (parliamo del 1000’- 1200’), case ubicate nelle cosiddette “zone rosse”, in quanto costruite sui canali in modo tale che un’eventuale massa di fango potesse defluire senza creare ulteriori danni.

Qualcuno ha anche affermato “o sono strade o sono canali”. Sarebbe opportuno dirlo ai nostri avi, che hanno sbagliato a edificare il borgo in quel posto……Non vi sembra che l’uomo moderno ha troppa scienza…..?

Per i tecnici, che importanza può avere la demolizione di metà del centro urbano e sconvolgere l’antica pianta storica di Giampilieri?

Man mano vi è stata una rivalutazione – per fortuna – da parte dei tecnici e le zone rosse da tre sono passate ad una, quella di via Puntale – Vallone.

Per la zona Via Puntale – Vallone, il capo della protezione civile, Ing. Lo Monaco, nella riunione con la popolazione in data 25/05/2010 ha decretato la distruzione definitiva dell’antico borgo medievale con demolizioni selvagge e ricostruzione forse….. in uno stile che niente ha a che vedere con quello esistente, come si vede nella foto pubblicata sulla Gazzetta del Sud del 27 maggio 2010, e allegata. E’ stato comunicato alla comunità che verrà aperto un canalone di circa 22,50 m, demolendo e distruggendo una o più file di antiche case risalenti al 1000’-1200’, che fanno parte del nucleo storico dell’abitato e con esse la memoria, le radici, la cultura, la storia, i rapporti interpersonali, ecc.

Non vi sembra un eccesso di prudenza, dato che esistono delle alternative proposte dal gruppo di tecnici del Comitato “Salviamo l’Antico Borgo Medievale di Giampilieri”, regolarmente costituito e registrato all’Ufficio delle Entrate, che, mettendo tutto il paese in sicurezza, evitano la distruzione delle case di via Puntale – Vallone?

Si sottolinea che le case oggetto di distruzione, da accertamenti da parte dei tecnici del Comune di Messina, non hanno subito alcun danno.

Ci si chiede se è mai possibile, che, nel terzo millennio, in cui è stato realizzato il tunnel sotto la Manica, aeroporti sul mare, e per non andare lontano, si costruirà il ponte sullo stretto di Messina, l’ottava meraviglia del Mondo, ci si chiede, appunto, se è mai possibile che si parli ancora di distruzione per mettere in sicurezza l’abitato di Giampilieri.

Insomma, quello che il buon Dio ha salvato….. l’uomo distrugge, arrecando gravi e permanenti danni morali e deturpando il paesaggio dell’antico borgo.

Oggi, con l’evoluzione della scienza e della tecnica, non si può nel modo più assoluto accettare questa idea oscura di “abbattere, distruggere” case che risalgono all’anno 1000’, tra cui un antico monastero, ristrutturato, in cui, si vedono alcuna testimonianze, alcuni fregi, né si può parlare di abusi edilizi. E’ opportuno evidenziare che quasi tutti i paesi della costa ionica del messinese sono adagiati sul lato destro delle fiumare e le strade sono anche canali. L’acqua e quant’altro è passata per millenni in quelle stradine di paese senza danno alcuno…

Se dovesse trovare attuazione il pensiero della Protezione Civile, si dovrebbero sventrare tutti gli antichi paesi per aprire canaloni e strade, seppellendo millenni di storia, di vita e di sacrifici.

L’obiettivo prioritario del Comitato è mettere in sicurezza tutto il centro abitato di Giampilieri, senza demolire alcun mattone e si può fare, con gli opportuni finanziamenti, i mezzi tecnici all’avanguardia ed una razionale progettazione, senza colpi di scure selvaggi, con piantumazione e mantenimento di essenze forestali endemiche. Stiamo parlando di una collina di 200 m s. l. m.

Per l’area di via Puntale, crollata per il nubifragio dell’01 ottobre 1999, il Comitato propone con viva forza di recuperarla per adibirla a giardino, “il giardino delle rimembranze”, con una lapide che ricordi i fratelli caduti, un parco giochi, tavolini, panchine, mettendo a dimora specie da fiore, alberi e arbusti che siano elementi di vita, con il vocio dei bambini che giocano, inneggiando alla vita stessa. “Sulla morte rinasce la vita”!

Non si può andare avanti con la convinzione che un canalone di 22 -24 metri in via Vallone-Puntale possa dare la sicurezza all’antico abitato di Giampilieri, anzi crea sconforto e disagio per tutto ciò che la natura ha risparmiato e l’uomo vuole cancellare.

Sarebbe opportuno che qualcuno spiegasse alla popolazione in che cosa consiste la messa in sicurezza di cui tanto si parla, dal momento che i tecnici consulenti prevedono che nei canaloni possa scendere fango, acqua, detriti e quant’altro. E la messa in sicurezza del costone dove è andata a finire…?

Siamo in presenza di uno sfregio annunciato, (come la catastrofe annunciata – alluvione anno 2007 sempre a Giampilieri), con la spaccatura in due dell’antico borgo.

I “Giampuliroti” hanno dato l’anima, lavorando una vita per ristrutturare l’umile casa e renderla dignitosa; essa rappresenta un bene primario, salviamola, e con essa salviamo l’integrità del piccolo casale ricco di amore, storia e fratellanza.

Si può assistere a uno scempio di tale portata? Non bastano i morti, anche lo stravolgimento e la sconfigurazione della struttura urbana?

Il Comitato “Salviamo l’Antico Borgo Medievale di Giampilieri”, sin dalla sua costituzione, ha proposto un’idea progettuale che finalmente mette in sicurezza reale il paese, con una strada panoramica, costruita su una palificata, pertanto senza tagliare per niente la collina, funzionale per il paese, sia in termini di qualità della vita, con la costruzione di un parco, che si collega, ove possibile, con le strade esistenti, sia di alta funzionalità, con cinque livelli di sicurezza. Le acque e gli eventuali fanghi vengono scaricati in canaloni alle due estremità del paese, senza danno per il paese.

Ma la cosa più importante è che con questo intervento conservativo e innovativo nel contempo non viene demolita neanche una casa, oltre a quelle cadute e possibilmente, con minor dispendio di denaro pubblico…….

Il cinque giugno 2010 il progetto è stato presentato a Giampilieri, ai compaesani che hanno partecipato con vivo interesse all’esposizione del progetto da parte dall’Ing. Alessio Passaniti, con acclamazione dell’idea progettuale, firmando in massa per sostenere lo stesso. Per la prima volta viene presentata un’idea progettuale concreta, di sostanza alla popolazione di Giampilieri. IMPORTANTE.

Durante l’incontro con il Sindaco di Messina, è stata esposta l’idea progettuale. Il primo cittadino ha detto che il progetto per la messa in sicurezza era stato già realizzato dai consulenti dell’ufficio del commissario straordinario. Si riferiva forse al progetto redatto dall’Arch. Navarra, presentato a Giampilieri il 25/05/2010? Speriamo di no! Quello scempio, battezzato “Viale della memoria e della speranza”, non era altro che la realizzazione della distruzione annunciata programmata tra via Vallone e via Puntale. Sarebbe opportuno chiamarlo “VIALE DELLA VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA”! Sicuramente avrebbe più effetto. L’idea di progetto presentata da Arch. Navarra, su indicazione del Prof. Enrico Foti, prevede un canale di largo 22,50 m., alto 1,5 m. nel quale confluisce un canale da via Chiesa. Cosa inaudita, per l’alta pericolosità che esso rappresenta per l’abitato…. Si tratta di demolire un’area di 7311 metri quadrati con una spesa prevista di 3 milioni 655 mila € (Gazzetta del Sud 27/05/2010 pag.30) e altro ancora. Fiumi di denaro pubblico. Inoltre, lo stesso Sindaco, nella Gazzetta del Sud del 4 giugno 2010 pag. 29, dichiara “Giù le abitazioni non più agibili di via Vallone e Puntale”. Ma quali sono le abitazioni non agibili di via Vallone? Stiamo parlando di demolire antiche case perfettamente integre, non danneggiate per niente dall’alluvione, come accertato dalla commissione di tecnici che hanno effettuato i sopralluoghi

Questi signori hanno il coraggio di dire che il progetto prevede la messa in sicurezza, la riqualificazione e la valorizzazione della via Puntale. Ma quale progetto….?

(Gazzetta del Sud 11/06/2010 pag. 36).

 

Il Presidente della Provincia, poi, si è dimostrato poco interessato a salvare l’antico borgo Medievale di Giampilieri. Non fa parte forse della provincia di Messina o ancora una volta siamo figli di un Dio minore? Speriamo di no! Ma dove sono i progetti di cui tanto si parla? Fumo, molto fumo,.… per zittire il popolo di Giampilieri.?!

Il Comitato, nonostante tutto, non si è fermato, presentando ufficialmente alla Protezione Civile, a Palermo, in data 8 luglio, l’idea progettuale che mette in sicurezza l’intero centro abitato, costruendo una strada a monte del paese. Precedentemente vi era stato un incontro sull’idea progettuale, che doveva essere sottoposta alla commissione tecnica. Quale commissione? Esiste? Ancora una volta lo stesso ritornello: “siete arrivati tardi, il progetto è già pronto per essere appaltato e altro ancora….”

Noi rappresentanti del Comitato “Salviamo l’antico borgo medievale di Giampilieri” in quella data siamo stati ricevuti dall’Ing Lo Monaco, a suo, dire, per cortesia e a scopo solamente didattico. Chi era il docente?

Ancora una volta l’Ing. ha sottolineato che la strada non può essere un canale. e, che la costruzione del canalone è imprescindibile, per motivi di sicurezza. La cosa più allucinante è la costruzione del bay pass tra via Chiesa e via Puntale, per una lunghezza 100 ml. che, oltre a essere una bruttura, rappresenta un pericolo per tutto il centro abitato con un costo di circa 10 milioni di €, pronta per essere appaltata.

Falso in quanto materialmente chi deve redigere il progetto è il Genio Civile di Messina, che non l’ha ancora completato, ma, ammesso e non concesso è tecnicamente fattibile?

La cosa eclatante è quella che il progetto presentato dal Comitato “Salviamo l’antico borgo medievale di Giampilieri” nella realtà è l’unico progetto che mette in sicurezza tutto l’antico borgo di Giampilieri, con una lunghezza di ml. 945,00 che circuiti il perimetro esterno del borgo per quasi tutta la sua estensione, costa circa 30 milioni di €.

Considerando gli ultimi due elementi, ci si accorge che c’è qualcosa che non funziona. Com’è possibile che 100 ml. lineari di canalone costano 10 mil di € e un canalone chiamato “strada” costa solo 30 mil di €.

Gradiremmo che qualche eminenza grigia ce lo spiegasse….

Sarebbe opportuno sapere come ha potuto il Signor Sindaco obbligare i cittadini di Giampilieri a rientrare nelle abitazioni in un mix tra zone rosse, verde giallo ed altro. Un esempio eclatante: via seconda Lena, in parte zona verde, confluisce in via Vallone, zona rossa, ma anche la fogna confluisce in via Vallone e la stessa è ostruita dai fanghi dal 1 ottobre 2009. E allora, dove vanno i liquami maleodoranti, possono i cittadini coabitare con tale situazione ad alto rischio igienico – sanitario?

 

L’opera proposta dall’equipe di tecnici del Comitato “Salviamo l’antico borgo medievale di Giampilieri” PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL CENTRO STORICO DEL VILLAGGIO GIAMPILIERI SUPERIORE DEL COMUNE DI MESSINA, presenta molteplici benefici:

1 – Messa in sicurezza del centro storico.

2 – Economici.

3 – Costruzione di una circonvallazione che permetta comodi accessi lungo il perimetro urbano a zone attualmente inaccessibili con mezzi carrabili.

4 –  Creazione di un parco attrezzato.

5 – Le ricadute positive delle opere sopraesposte invoglieranno residenti e non ad un’inversione di tendenza dall’allontanamento da questo bellissimo borgo medioevale ed intensificheranno ristrutturazioni e restauri conservativi anche delle case che nell’ultimo decennio sono finite in stato di abbandono.

6 – Un ulteriore elemento non certamente trascurabile, sarà l’aumento del flusso turistico stagionale ed occasionale (attualmente nei periodi estivi il numero dei residenti raddoppia) con le ovvie ricadute economiche a livello territoriale. La panoramicità della strada in progetto sarà un motivo di richiamo per i visitatori;  dalla stessa si potrà ammirare l’antico borgo, la verdeggiante vallata ed un impareggiabile squarcio dello stretto di Messina.

7 – Piazza Pozzo è da sempre il centro del villaggio di Giampilieri Superiore. Qui orbitava e tutt’ora orbita la vita sociale del paese. E’ mio personale parere che qualsiasi intervento tecnico mirato alla demolizione di fabbricati e alla realizzazione di manufatti, anche se saggiamente e professionalmente inseriti in un contesto urbano, atti alla messa in sicurezza del villaggio, non sarebbe accettato dalla cittadinanza; la quale, superato il comprensibile e violento impatto emotivo al quale è stata sottoposta, non accetterebbe che il cuore pulsante del paese subisca tali irreversibili trasformazioni.

Il progetto eviterebbe un intervento cosi radicale sul centro cittadino.

8 – Con il presente progetto si evitano le demolizioni di abitazioni che verrebbero imposte dagli interventi attualmente previsti. Ne deriva, inoltre, un sensibile risparmio economico su espropriazioni e conseguenti, quanto prevedibili, contenziosi legali che rallenterebbero, o ancor peggio bloccherebbero i lavori per la messa in sicurezza dell’abitato.

9 – Qualsiasi intervento realizzato a valle della zona in frana, atto allo smaltimento delle acque meteoriche e delle colate detritiche, non può, in ogni caso, prescindere dalla realizzazione di opere di consolidamento sull’intero versante Nord ed Ovest della vallata.

9 –  In caso di grave sisma la strada proposta costituirebbe, grazie alle bretelle di collegamento al centro abitato, sia una via di fuga per gli abitanti nonché un valido supporto ai soccorritori che potrebbero raggiungere perimetralmente l’intero borgo, con possibilità di atterraggio di un elicottero.

E’ opportuno che chi ha il compito di vigilare dal Presidente Lombardo all’Ing. Lo Monaco al Sindaco di Messina, ecc., lo eserciti pienamente valutando con attenzione le varie problematiche, che attanagliano e terrorizzano gli alluvionati del 1 ottobre 2009, che diano risposte concrete, che mettano in sicurezza tutto l’antico borgo medievale di Giampilieri, realizzando e raggiugendo tutti gli obiettivi con il minor costo per la comunità intera.

Per concludere il Comitato “Salviamo l’antico borgo medievale di Giampilieri” assieme al popolo si oppongono a qualsiasi idea di costruire un canalone, che spacca in due l’antico borgo medievale di Giampilieri.

L’obbiettivo è la sicurezza e non l’ulteriore demolizione e distruzione.

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