ISPRA: ogni siciliano produce oltre 457 chili di rifiuti

Nel 2018 ogni siciliano ha prodotto oltre 457 chili di rifiuti che non sono stati trattati da impianti di riciclo. Differenziata ancora sotto l'obiettivo del 65%.

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457 chili di rifiuti
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L’ultimo rapporto dell’ISPRA – Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale – sulla gestione dei rifiuti in Italia vede ancora una volta la Sicilia ricoprire le ultime posizioni in materia di raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti.

Il rapporto parla chiaro: nel 2018 ogni siciliano ha prodotto oltre 457 chili di rifiuti e nonostante l’andamento della percentuale di raccolta differenziata abbia visto una progressione di 7.8 punti negli ultimi 4 anni, si attesta ancora oggi al 29,5 per cento.

I dati fanno riferimento all’anno 2018 ma anche incrociandoli con quelli regionali relativi all’anno in corso, che vedono una media regionale del 37 per cento, è evidente la lunga strada che l’Isola deve ancora percorrere. Il miglioramento rispetto agli anni precedenti è netto ma ancora insufficiente, con percentuali molto lontane dall’ormai famoso obiettivo del 65 per cento che la normativa prevedeva già per il 2012.  

 A livello provinciale, la differenziata ha raggiunto la percentuale più alta a Caltanissetta col 43,36 per cento, mentre Messina e Siracusa non raggiungono neanche il 30 per cento. Chiude Palermo, che da capoluogo non offre certo il buon esempio fermandosi al di sotto del 20 per cento di differenziata. Interessanti, infine, i dati relativi alla produzione di RU (Rifiuti Urbani) e RD (Raccolta Differenziata).  Le province che producono più rifiuti sono spesso anche quelle che smaltiscono meno.

L’unica nota positiva riguarda la produzione dei rifiuti urbani: mentre tutte le regioni italiane fanno

rilevare, tra il 2017 e il 2018, una crescita della produzione, in Sicilia come nelle Marche e in Molise, la produzione è inferiore a quella del 2017. Peccato che il dato venga però espresso come direttamente proporzionale all’andamento del PIL, alla crescita della produzione e ai consumi delle famiglie.

Il primato negativo riguarda, invece, il quadro impiantistico della Sicilia “molto carente o del tutto inadeguato […] dove i rifiuti urbani smaltiti in discarica rappresentano ancora il 69% del totale dei rifiuti prodotti”.

Non è però l’unica nota dolente. Anche lo smaltimento pro capite di rifiuti urbani biodegradabili (RUB) per Regione, vede la Sicilia tra quelle più lontane dall’obiettivo con 190 Kg / abitante, battuta solo dal Molise (205 kg/abitante), dove, però, incide la quota di rifiuti provenienti da fuori regione.

 A livello provinciale, la differenziata ha raggiunto la percentuale più alta a Caltanissetta col 43,36 per cento, mentre Messina e Siracusa non raggiungono neanche il 30 per cento. Chiude Palermo, che da capoluogo non offre certo il buon esempio fermandosi al di sotto del 20 per cento di differenziata. Interessanti, infine, i dati relativi alla produzione di RU (Rifiuti Urbani) e RD (Raccolta Differenziata).  Le province che producono più rifiuti sono spesso anche quelle che smaltiscono meno.

Scarica qui il rapporto ISPRA http://www.isprambiente.gov.it/files2019/pubblicazioni/rapporti/Rapporto Rifiuti Urbani_Dati di Sintesi_n 314_2019_DEF.pdf

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