La Donna ha vinto

Con orgoglio pubblichiamo la nota trasmessaci dalla Consigliera Provinciale di Parità, Dott.ssa Mariella Crisafulli, la quale dopo la lettura dell’articolo pubblicato sul Carrettinodelleidee.com, Bocce nuove e vecchi retaggi pubblicato il 06.10.2014 a firma di Lucrezia Zingale, ha proceduto nella sua qualità di pubblico ufficiale a denunciare al Dipartimento della Pari opportunità presso il Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali, l’esistenza a Messina di una pubblicità offensiva.

L’orgoglio nasce da due considerazioni . La prima che il lavoro e la linea editoriale che in questi anni la nostra testata ha portato avanti in difesa della fasce più deboli della società e a tutela dei diritti delle donne sempre più spesso violati, incomincia a dare i propri frutti e la seconda considerazione, che per noi è la più importante, è che la Donna in questo caso ha vinto.

Lo conferma la decisone che dietro la segnalazione della Dott.ssa Marinella Crisafulli l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria – I.A.P.- ha preso. “Con riferimento al messaggio in oggetto, La informiamo che il Comitato di Controllo ha deliberato di emettere ingiunzione di desistenza per violazione dell’art. 10 – Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona – del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale”. La fase successiva seguirà il suo corso davanti ad un Giurì secondo le disposizioni del Codice di Autodisciplina la cui 58 ° edizione è del Marzo 2014.

Ciò non toglie che se l’Assessore alle Pari Opportunità, Patrizia Panarello, avesse provveduto ad attuare il relativo Protocollo con l’Anci ( Associazione Nazionale Comuni d’Italia ), il Dipartimento competente avrebbe potuto negare l’autorizzazione sin dall’inizio ai sensi dell’art. 11 e segg. del Regolamento per la Disciplina delle Pubblicità e Affissione sul territorio della città di Messina.

Ed è proprio con l’invito rivolto all’Assessore che si chiude la nota della Consigliera Provinciale di Parità.

Di seguito gli allegati che testimoniano l’attività condotta dalla consigliera di parità in seguito al nostro articolo

Segnalazione pubblicità offensiva nel Comune di Messina
provvedimento ingiuntivo

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2 comments

  1. Così si fa!
    Ottimo lavoro, di chi fa informazione e di chi lavora sul territorio 😆

  2. Gira e rigira, lo Iap costituisce l’unico strumento di contrasto alla pubblicità sessista. I suoi limiti sono nella tutubanza a colpire grosse ditte e nel fatto che mentre un’immagine come quella delle bocce abbinate a un seno di donna sono di facile lettura, ci sono centinaia di pubblicità eleganti e raffinate che trasmettono lo stesso messaggio negativo, riducendo la donna sempre e solo alla sua capacità seduttiva. Così è per la Fiat e per la Muller, per fare due esempi. Dobbiamo incrementare le segnalazioni, nel gruppo “La pubblicità sessista offende tutti” che ho fondato, donne e uomini lo fanno regolarmente. Spero che vorrete unirvi a noi!
    https://www.facebook.com/groups/pubblicitasessistaoffende/
    Dott. Giunta, lei ha ragione nella sostanza, ma mi permetto un paio di critiche sulla forma. Intanto “la donna” va benissimo, perché mettere quel maiuscolo? Perché enfatizzare sempre il concetto, manco fosse un’aliena? Questo mi ricorda espressioni come “universo femminile”, ma che significano? Pur in buona fede, mi sembra un modo per farne una strana categoria! L’altra cosa è l’abbinamento delle parole, come segue: “…la nostra testata ha portato avanti in difesa della fasce più deboli della società e a tutela dei diritti delle donne …”, abbinamento che fa pensare che le donne siano una fascia debole della società e non semplicemente la metà della popolazione. Sottigliezze magari…ma contano anche queste a livello di percezione dei concetti.

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