La Street Art, la regolamentazione e la tolleranza zero

Cos’è per lei la Streer Art ? Con questa domanda sono iniziate le nostre interviste con i Consiglieri Comunali che sono stati impegnati in questi giorni in una questione che di giorno in giorno ha aumentato l’interesse della città e dei suoi cittadini. La vicenda e le sue implicazioni politiche, culturali, morali e religiose hanno fatto scoprire ai Messinesi, per la prima volta da anni e anni, il valore del confronto e della Politica con la P maiuscola. E poiché i Consiglieri comunali sono il frutto dei cittadini che legittimamente li hanno votati abbiamo deciso di ascoltarli e sentirli singolarmente in merito alle “attività” dei ragazzi del Pinelli ed in merito alla Street Art.

Ma la circostanza e la fortuna ci hanno preceduto e la notizia che oggi, nella conferenza stampa tenuta dai capigruppo delle forze politiche di destra e sinistra, i toni si sono abbassati e si è ricercato un confronto piuttosto che uno scontro, ci permette inaspettatamente di notare come le singole posizioni dei consiglieri non speso coincidono con le dichiarazioni collettive, comuni e “concordate” che si rilasciano in conferenza stampa. 

E senza preferenza alcuna, personale o politica, abbiamo iniziato con il primo Consigliere che l’occasione e la disponibilità dello stesso ci ha consentito di sentire.

Il consigliere Giuseppe Santalco ( del Gruppo Felice per Messina)

La Street Art. è una situazione consequenziale all’occupazione abusiva, dove io non voglio entrare in merito perché è una problematica collegata alla titolarità del bene. Invece, ritengo che l’Ammirazione se quel bene è effettivamente un bene Comunale, ha l’obbligo d’intervenire perché si tratta di un’occupazione abusiva. Su la Street Art non entro nel merito. Diciamo che l’arte è anche un fatto personale, a me quella…quel non so come definirla, quell’opera d’arte secondo BLU, per me è solo blasfemia. Perché io da cattolico mi sento veramente non rispettato per quelli che sono i miei principi e per come viene definito il mondo cattolico e il mondo della religione, ma questa è un’altra questione che esula. Io focalizzo la mia attenzione sul rispetto delle regole.

A questo punto ho portato l’esempio delle aiuole pubbliche dove dei volontari nel levare le erbacce hanno svolto attività su area pubblica e chiedendo espressamente se anche quella poteva essere considerata attività illecita.

Assolutamente, quello non è illegale perché è stato svolto d’intesa con l’amministrazione e dietro richiesta di collaborazione dell’Assessore Ialaqua. Pertanto d’intesa con alcuni cittadini si fa un’attività sociale. Io ribadisco, si può fare la Street Art nei luoghi che il Comune ritenga più opportuni, ma la è un  caso diverso. Siamo in presenza di un’immobile pubblico occupato abusivamente, dove gli occupanti hanno ritenuto tinteggiare le pareti con delle opere di Street Art. Interne o esterne…esterne, io l’interno non lo conosco ma all’esterno su proprietà di muri del comune è stata fatta un’opera.  Allora io dico: regolamentiamo il tutto e poiché tutti i giovani devono avere la possibilità di esprimere le loro idee, la loro cultura e la loro capacità, l’Amministrazione individui degli spazzi o delle zone dove si possono fare delle opere nell’interesse generale, ma tutto nella legalità.

Allora il problema non è il Teatro Pinelli o gli occupanti del Teatro Pinelli, il Problema è la Street Art.?

No. no. Assolutamente…non dica cose che non ho detto…Io sto solo domandando, punto. La mia preoccupazione è solo l’occupazione abusiva di un bene pubblico. Se si occupa un bene pubblico, l’occupante fa quello che vuole, lo migliora, lo tinteggia, ma alla base di tutto c’è un’occupazione abusiva.

Esempi d’Artisti della Street Art conosciuti nel mondo

Keith Haring (Reading, 4 maggio 1958 – New York, 16 febbraio 1990) la sua ultima opera è del  1989, vicino alla chiesa di Sant’Antonio abate di Pisa un grande murale intitolato Tuttomondo e dedicato alla pace universale. «Nella mia vita ho fatto un sacco di cose, ho guadagnato un sacco di soldi e mi sono divertito molto. Ma ho anche vissuto a New York negli anni del culmine della promiscuità sessuale. Se non prenderò l’AIDS io, non lo prenderà nessuno.»

 

Il Consigliere  Luigi Sturniolo (Cambiamo Messina dal Basso)

Noi pensiamo che sia possibile avere dei progetti che valorizzino alcune aree della città attraverso la concessione di alcuni spazi per effettuare opere di Street Art. E questo è un dato, però rimane il fatto che comunque questo tipo di forma d’arte per propria natura è irregolare e quindi la propria legittimazione non la trova nel fatto che sia riconosciuta dalla legge ma si caratterizza nel valorizzare delle aree che precedentemente non erano valorizzate. Il caso di Via Valori è proprio esemplificativo, li l’attività umana, economica e commerciale non c’era più ed in parte avevamo anche una situazione di degrado, le opere di BLU e degli altri artisti hanno ridato senso a quell’area. E quindi il senso viene dato dall’azione in se non dal fatto che sia riconosciuta o meno.

E con l’accusa d’apologia di reato o comunque d’avvalorare un’attività illegittima lanciatavi dal Consigliere Santalco in Commissione (la decima) come la mettiamo ?   

 Il Consigliere Santalco ha un’idea del diritto assolutamente mummificata, lui pensa che il Diritto, legge, la norma siano delle cose che rimangono scolpite nella pietra e rimangano li per sempre. Il diritto è un elemento mobile della società. E’ in qualche modo punto d’equilibrio vi erano delle cose che un tempo erano illegali e che poi per azioni, anche di disobbedienza, si sono trasformate in legali.

Ad esempio il Consigliere Santalco aveva sollevato un’altra questione: Se una famiglia occupa un appartamento del Comune voi cosa fate ? Gliela date ? No abbiamo detto, tanto è vero che le famiglie che sono venute qua (le famiglie che un paio di settimana fa bivaccavano al Comune per mancanza d’alloggi) non hanno avuto delle case, hanno ricevuto un ricovero immobiliare come riconoscimento dello stato d’emergenza, ma non hanno avuto delle case del Comune, le quali  vengono assegnate secondo un ordine di graduatoria. Diverso sarebbe il fatto se quelle famiglie andassero ad occupare degli stabili sfitti, o di palazzinari e immobiliaristi che operano speculazioni finanziarie. In quel caso l’atto dell’occupazione è “legittimo” in quanto soddisfacimento di un bisogno.      

Anche in questo caso ho portato l’esempio dell’aiuola e per capire ho chiesto se a suo giudizio un conto fosse la legge o se agire, mettere in atto delle situazioni pur all’interno di una illegalità,  possano consentire di tagliare l’erba pure in uno spazio pubblico ?

La legalità non è un requisito sufficiente per giudicare un’azione positiva o negativa. Rimane il fatto, però, che rispetto a delle situazioni di fatto si possono trovare delle forme regolamentari. Infatti noi stiamo pensando a dei regolamenti che attraverso comitati o associazioni di cittadini mettano a disposizione gli spazi pubblici.

Esempi d’Artisti della Street Art conosciuti nel mondo

Herbert Baglione Brasiliano, attorno alla cui figura è nato un grosso interesse per la street art in tutto il Sud America negli ultimi dieci anni. Ispirato dalla cultura di strada del Brasile, Baglione iniziato a sperimentare nuovi modi di guardare l’ambiente urbano di Sao Paulo. Le sue figure, sospese tra l’elemento umano e quello alieno, siano essere murali o su carta sono simboli iconici che hanno un andamento lento, profondamente complesse le loro psicologie e familiare il loro modo di rapportarsi all’ architettura urbana. A luglio del 2013 ha rivalorizzato con  1000 murales e disegni l’ospedale psichiatrico di Parma abbandonato.

Il Consigliere Franco Mondello (UDC)

Il giudizio sulla Street Art è positivo. Nella mia passata esperienza lavorativa avevo intrapreso un dialogo con l’associazione Faro ed un convegno organizzato da una loro componente, l’officina 1982, ho avuto modo di conoscere artisti e anche questo nuovo linguaggio culturale. Il problema non è la Street Art, il problema è la regolamentazione perché stiamo assistendo all’occupazione di un luogo e poi vedremo se è del comune, della Regione o di altri. (Oggi in apposita conferenza stampa il Consigliere riportava una Delibera che nella precedente attività amministrativa aveva prodotto e dalla quale risulta che il Comune acquisiva il “luogo” proprio perché non era chiara la titolarità) e dentro questo luogo, questo cespite che è un bene patrimoniale, vi sono delle persone che svolgono delle attività. Allora noi dobbiamo spiegare che i beni pubblici godono ti tutela normativa, non è possibile occupare spazi che appartengono a tutti, che appartengono anche a me e a lei e farne quello che si vuole. Ci sono delle leggi che vanno rispettate.

Allora il disegno esterno che è quello di BLU e non è un’occupazione, può rimane o no ?

Non è così. Perché se lei affigge un manifesto pubblicitario le verrà elevata la sanzione, anche gli spazi ed intanto è uno spazio patrimoniale, anche gli spazi vanno regolamentati. Per cui questa idea di dire io dono alla collettività un bene artistico, un dipinto… non è così perché non è normato. Perché anche per quello spazio non è stato discusso con nessuno, non c’è una convenzione o autorizzazione, tranne che l’amministrazione non abbia “ufficiosamente” e non ufficialmente concesso qualcosa. Quindi è opportuno regolamentare la materiaallora la Street Art si può regolamentaresi, si può regolamentare…a Torino…ed io quale assessore al Patrimonio avevo avviato la ricerca di alcune zone della città. Giuste procedure per rientrare nella norma. A me in commissione è dispiaciuta la frase dell’Assessore Ialaqua il quale ha dichiarato: io faccio quello che voglio. E questo non è consentito dire ad un assessore perché lui ha giurato di adempiere ai dettati costituzionali e allo Statuto del Comune.

Anche lei come il Consigliere Santalco considera il disegno blasfemo in se ?

Io non ho la presunzione di dare un’interpretazione… io creato molte mostre…., ma anche le opere vanno spiegate. Certo la rappresentazione di bambini che vengono presi all’amo sormontato da un sibilo della croce, è forte.  Bisogna chiedere all’artista quale contenuto da e senza nessuna polemica perché ad ogni quadro può essere dato un significato diverso. Bastava che chi occupava quel luogo spiegasse quel quadro. Ma comunque rimane il dato che è stata fatta un’opera in assenza di qualsiasi autorizzazione e questo non è consentito a nessuno. Se no anch’io che ho una vena artistica domani mattina dipingo i muri del Comune di Messina. 

Il Consigliere Paolo David (PD)

Io questo passaggio lo voglio chiarire sia personalmente, che come rappresentante del PD. Noi non siamo contrari a questo, noi siamo contrari al metodo al modo. Noi siamo contrari che si faccia senza un’autorizzazione, non possiamo concepire che passi questo messaggio. Noi dobbiamo dare uno spazio ai ragazzi che sia circoscritto e studiato per loro. L’amministrazione può pure fare un atto dove noi possiamo dire che quello spazio è per loro. Non vogliamo assolutamente giudicare l’arte è il metodo…andare a prendere un immobile che può essere anche a rischio dei ragazzi.  Non è che noi vogliamo accusare i ragazzi di qualcosa, è stato fatto un percorso sbagliato…allora, iniziamo un percorso insieme che sia nella legalità e nella trasparenza.

E se separiamo i ragazzi da BLU (artista anonimo che disegna senza regole e limiti)…diventa regolamentabile (la Street Art) ?

No, no. Diventa regolamentabile anche tenendo le cose separate. Basta dare le regole alle cose. BLU è un artista nazionale, internazionale che può giovare al sistema ma nelle regole delle parti.

E se BLU viene a fare un disegno a Palazzo Zanca la consideriamo ancora arte o no ?

Io penso di no, ma lei questa domanda la dovrebbe fare all’amministrazione e a tutti quelli che dicono che dovremmo fare finta di niente…faccio un esempio: a famiglie che hanno bisogni di alloggi io non posso dire c’è la scuola di gesso andate la…le autorizzazioni, vanno circoscritte, studiate e deliberate.

E con riferimento al Pinelli, la chiamiamo ancora occupazione “abusiva” anche se si tratta di un “relitto” ?

Per me è ancora occupazione abusiva, però è l’amministrazione che deve andare incontro a queste cose e regolarizzare queste posizioni. Mentre sulla titolarità del bene se è comunale deve intervenire l’amministrazione se è un bene privato noi non possiamo sindacare. Riconfermo: sono i metodi e dobbiamo rispettare la legge.

Il Consigliere Piero Adamo (Siamo Messina)

 E’ sicuramente un’arte e chi la realizza è un’artista, ovviamente nel caso di specie, cioè il murales della casa portuale di Via Valori, è opportuno che si diano degli spazzi alla Street Art dove realizzare questi murales e che essa venga regolamentata. Al di fuori di questi spazi (i murales) non sono consentiti.

E se viene BLU e il murales lo fa al di fuori degli spazi che l’amministrazione ha predisposto, diventa illegittimo quel murales ?

Non è questione se è legittimo o non è più arte, perché la sua domanda è chiaramente tendenziosa. Non è possibile dipingere qualsivoglia muro comunale, perché questo prevede la legge. Ma la Street Art è senza regolesi pensa che sia ancora più avanguardia la possibilità di dare uno spazio regolamentato.

Con riferimento alla titolarità del bene a me risulta che è inserito nel piano di dismissione dei beni comunalie quindi è una occupazione abusiva? La sua domanda è…non esiste l’occupazione abusiva, l’occupazione è un atto fuori dalla legge, è un occupazione sine titulo (senza averne il diritto) E se si tratta di una Res derelicta (abbandonata)?  Non è abbandonata perché è inserita in un piano di dismissione.

Anche in questo caso ho portato l’esempio dell’aiuola ed ho chiesto se l’attività era legale o illegale (legale è stata la risposta ) e la differenza che ci fosse tra migliorare un’immobile ed una aiuola e la risposta è stata: guardi…la chiudiamo qua.

E per finire abbiamo voluto sentire l’Assessore alla Cultura Sergio Todesco

La considero una risorsa per la città, un elemento straordinario di arredo urbano, un’opera che personalmente mi piace e penso che le amministrazioni pubbliche, sia quella comunale che quelle interessate alla tutela dovrebbero farsi carico, oltre che di regolamentare questi processi creativi, anche di riconoscerne la valenza.

 Lei pensa che la Street Art. possa essere regolamentata ?

C’è una maglia nel Testo Unico sui Beni Culturali che prevede la possibilità di tutelare l’interesse di “studi d’artista”. E secondo me la Street Art altro non è che frutto, esito e testimonianza di Studi d’artista . E davanti alla possibilità che l’artista non rispetti gli spazi destinati ? Bisogna che questo tema diventi oggetto di pubblica discussione e che una volta tanto non ci si nasconda dietro le ipocrisie. Ci sono dei movimenti fortemente creativi e ci sono opere brutte e che imbruttiscono, credo che ci sia molto materiale per un confronto pubblico

Ogni artista che pratica Street art ha le proprie motivazioni personali, che possono essere molto varie. Alcuni la praticano come forma di sovversione, di critica o come tentativo di abolire la proprietà privata, rivendicando le strade e le piazze; altri più semplicemente vedono le città come un posto in cui poter esporre le proprie creazioni e in cui esprimere la propria arte. (Wikipedia)

 

 Pietro Giunta.

 

 

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