LA VERITA’ DELLA TERRA DEI FUOCHI

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Ogni giorno in Campania aumentano i roghi di rifiuti speciali: rifiuti prodotti da aziende e industrie per il cui smaltimento non è previsto un intervento della pubblica amministrazione, ma di un sistema di aziende private. Per il loro carattere altamente tossico e dannoso, è assolutamente vietato lo smaltimento per combustione, se non in strutture specifiche. ‘Piccole’ attenzioni che, nella tristemente celebre ‘Terra dei fuochi’, vengono continuamente e quotidianamente ignorate. Aria irrespirabile, cielo nero, acqua e alimenti contaminati, aumento esponenziale dei casi di tumore, questa è la realtà che contraddistingue quest’area geografica comprendente alcuni comuni della provincia di Caserta (Aversa, Capodrise, Casagiove, Castel Volturno, Marcianise) e di Napoli ( Afragola, Arzano, Mugnano di Napoli, Volla ecc.). Le cause sono da individuare nelle attività illecite di quelle imprese che non smaltiscono i rifiuti speciali secondo le norme vigenti, raggirando il problema scaricandoli abusivamente nel territorio campano. Ad accrescere il problema, la provenienza di questi rifiuti da svariate parti d’Italia.

I risultati di questa violenza sono tramutati in dati la cui diffusione risulta a dir poco obbligata: i tassi di mortalità per tumore sono aumentati del 29% a Caserta e del 8% a Napoli. Si parla in particolare di tumori al fegato, al sistema linfatico, alla trachea, ai bronchi e ai polmoni. Questo è quanto emerso da uno studio commissionato dal Dipartimento della Protezione Civile relativo al periodo 1994-2001. Studio che ha fatto emergere l’aumento di un altro fenomeno relativo all’aumento delle malformazioni dell’apparato urogenitale. Secondo quanto rilevato dalla Protezione Civile inoltre, è presente una evidente sovrapposizione fra l’area a maggior concentrazione di queste patologie e quella interessata dallo smaltimento e combustione di rifiuti speciali. Ad aumentare la criticità di una situazione già agghiacciante, è la presenza di casi di tumore nei bambini sin dal primo anno di età.

Una condizione ingestibile e insostenibile, nonostante le prime denunce da parte dell’associazione ‘Terra dei fuochi’ risalgano a 3 anni fa. Ad oggi la vicenda occupa le pagine dei giornali e i talk show, senza però un approccio che guardi alle cause e non al semplice fenomeno, come afferma Angelo Ferrillo, presidente dell’associazione: “Hanno fatto quello che non doveva essere fatto. Bisognava intervenire da subito parlando delle cause e non del fenomeno, provvedendo a dare un indirizzo politico diverso. Ad oggi, dopo tre anni che la questione ha interessato direttamente il governo per la prima volta, siamo punto e d’accapo.” Evidentemente, dopo tre anni, a poco sono valse le continue mail di Ferrillo al nostro presidente del Consiglio Matteo Renzi, o al presidente della Repubblica Sergio Mattarella al fine di portare all’interno dell’agenda parlamentare il problema campano. E a poco è valsa la lotta dell’associazione ‘Terra dei fuochi’ se, ad oggi, in un momento in cui la criticità della situazione è sotto gli occhi di tutti ed è avvalorata da dati e statistiche agghiaccianti, quasi nessun giornale o agenzia si sia mobilitata per richiedere dichiarazioni al presidente Ferrillo. “Mi state intervistando voi da Messina – afferma Ferrillo – ma non ho ricevuto alcuna chiamata da altre testate. C’è una centrale dell’informazione che governa ciò che gravita intorno a questo argomento, ed io che sono fuori da tutti i giochi, vengo puntualmente emarginato”. Emarginato perché vengono dette cose scomode, cose che potrebbero risolvere il problema. Un problema che, continua Ferrillo, “viene dal controllo sul territorio. Non si può parlare di soluzioni, rimedi o altro se non si ripristina un corretto controllo sul territorio. E’ paradossale capovolgere l’ordine cronologico delle priorità. Prima va fermato chi commette questi scempi, poi bisogna agire a livello normativo”.

Elaborare norme comportamentali e dovute sanzioni dunque, ma dopo aver stabilito l’impellente necessità di un aumento del controllo sul territorio. Provvedimenti che vedono un intervento sulle emissioni di CO2 da parte dei veicoli coinvolti nel traffico urbano risultano ad oggi, se non inutili, certamente palliativi. Provvedimenti non risolutivi a fronte di un governo che si presenta come cieco e sordo al cospetto di una situazione che è tutto, fuorché ignota.

Scempi conosciuti, documentati con foto, mail, testimonianze. Scempi ignorati. “Nella pagina della Terra dei Fuochi arrivano quotidianamente foto e segnalazioni – afferma Ferrillo – tanto che sappiamo che nella notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio hanno scaricato rifiuti speciali nel Parco Nazionale del Vesuvio. Non si parla di semplici denunce, ma di una vera e propria dichiarazione di verità”.

Una verità che, almeno noi, non lasciamo nell’ombra.

C. Pizzino

GS Trischitta

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