Pierfranceso Madeo vive a Longobucco, un piccolo paese in provincia di Cosenza . E’ proprio lì, all’ombra del campanile che lo incontro e lo intervisto per voi. Ogni volta che ci parlo è per me una gioia, sentire la sua voglia di vivere, la sua voce che sembra voler sprigionare tutta la forza che ha dentro. Lui, affetto da distrofia muscolare, costretto ad una sedie a rotelle da anni canta e scrive testi. La musica per lui è un sogno, è la sua linfa vitale. La sua Utopia – il suo ultimo album rappresenta il modo in cui vede la musica e la vita, dalle melodie più dolci a quelle più intime, lui convinto che il sole albeggerà sempre su tutto. Per cantare dice: “oltre allo studio, occorre qualcosa che nessuno può insegnarti, la capacità di prendere la propria anima e di esprimerla alla gente donandogli un’emozione pura, un’emozione empatica. La coltivo allenando prima il cuore e poi la tecnica, giorno per giorno senza demordere mai “ E’ con il suo amore per la musica e per il rock che giorno dopo giorno si fa sempre più vivo in lui che l’utopia esiste e che, come diceva Wilde “Una carta del mondo che non contiene il Paese dell’Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo, perché non contempla il solo Paese al quale l’Umanità approda di continuo. E quando vi getta l’ancora, la vedetta scorge un Paese migliore e l’Umanità di nuovo fa vela”.
Da quanto tempo canti e come hai iniziato?
La mia passione per il canto è innata, già da piccolissimo ho sempre amato cantare e ovunque mi trovassi non perdevo mai occasione di esibirmi, mi faceva stare bene e mi fa stare bene. Non avevo mai pensato al canto come una cosa da far diventare una professione e non un semplice hobby, finche poi un giorno decisi seriamente di impegnarmi e dedicarmi a questo, cosi appena diciassettenne, mi sono iscritto alla ‘Giuseppe Verdi’, una scuola musicale di Rossano. In tecnica vocale, e iniziai a partecipare in festival popolari, concerti di piazza, i primi applausi. Ma non mi bastava desideravo esprimere qualcosa di mio, cosi dedicai anima e fantasia alla scrittura di testi, e d’idee musicali. Da li inizia il mio percorso di Cantautore, che ormai da 13 anni rappresenta il mio Mondo, la mia professione.
“UTOPIA”per te, rappresenta il modo in cui vedi la musica e la vita. Raccontaci meglio la tua “utopia”
L’Utopia che questo mio nuovo album vuol rappresentare non è un qualcosa d’irraggiungibile, ma secondo la mia concezione della vita che esprimo con le mie canzoni, un’Utopia dovrebbe essere intesa come un imput che ci spinga, a voler credere con tutto noi stessi, che se lottiamo, tutto può ancora cambiare, che nulla è impossibile, perché se partiamo con l’idea dell’impossibile, abbiamo già perso in partenza. Bisogna rendersi conto che se ognuno di noi s’impegnasse fino in fondo, ciò che sembra un orizzonte di Utopia, e più vicino di quanto possiamo immaginare.
Qual è il testo in cui ti rifletti maggiormente?
Tutti i testi che ho scritto mi riflettono nello stesso modo, ognuno è importante, soprattutto in questo disco Utopia ogni testo si lega l’uno all’altro, è come in un libro che racconta una storia. Ascoltando il CD io racconto cantando una storia in musica traccia, dopo traccia. Il testo e la melodia che dà anche il nome all’ album, cioè “Utopia” racchiude un po’ tutto il mio Messaggio, il mio stile musicale più intimo ed emotivo, la mia parte più gothic metal ma nello stesso tempo dolce e malinconica.
Il tuo artista preferito? E il tuo genere preferito?
Ce ne sono tanti che preferisco , posso elencare quelli che hanno rappresentato il mio cammino di vita, e che hanno inciso la mia concezione musicale, del panorama Italiano Artisti e gruppi come: Lucio Battisti, Nomadi, Fabrizio De Andrè, Rino Gaetano, Pierangelo Bertoli, Timoria, Francesco Renga, mentre Internazionali: Queen, Guns’n roses, Scorpions, Iron Maiden, Led Zeppelin, Dream Theater, HIM etc… Il mio genere preferito è sicuramente il Rock in tutte le sue varianti, ma credo che a prescindere dal genere, ciò che conta veramente sia la bellezza e il contenuto che un brano e la musica riescono a trasmetterti.
UTOPIA è un album pieno di forza e di speranza – dici convinto che il sole albeggerà sempre su tutto …In che modo?
Pieno di forza e speranza, perché racconta la voglia di vivere e di non arrendersi mai, nonostante gli ostacoli che ci sembrano insormontabili. Io credo convinto che il sole albeggerà sempre su tutto, perché dal buio nasce sempre la luce, l’espressione del disco è di comunicare, che se ci guardiamo dentro la nostra parte più oscura, si può capire il proprio male nell’anima, e da li cercare di cambiare e far splendere il sole sopito nell’oscurità! Il bene è più forte del male, per questo sono convinto che il sole albeggerà sempre nonostante ogni avversità.
Cosa rappresenta per te il “senso della vita”?
Per me rappresenta la voglia di sorridere e di vivere al massimo, con solidarietà, amore e rispetto verso ogni essere vivente, verso le piccole grandi cose che la vita ci dona. Basta poco per avere tanto dalla vita, il senso della vita è L’Amore.
Per cantare ci vuole molto più della semplice conoscenza delle note- tu hai una voce stupenda. Come la coltivi?
Per cantare oltre allo studio, occorre qualcosa che nessuno può insegnarti, la capacità di prendere la propria anima e di esprimerla alla gente donandogli un’emozione pura, un’emozione empatica. La coltivo allenando prima il cuore e poi la tecnica, giorno per giorno senza demordere mai.
Dove possiamo trovare i tuoi album?
“UTOPIA – 2013” e “MAGMA – 2009” Si possono trovare su iTunes e nei principali Digital Stores, mentre i CD si possono Ordinare all’indirizzi E-Mail [email protected]