Nessuno li ascolta, nessuno mantiene le promesse e quel che è peggio nessuno si ricorda più di loro: gli abitanti dei paesi colpiti dall’alluvione vivono ancora in una situazione di enorme disagio, un disagio che non può né deve passare in secondo piano.
Da mesi i riflettori sono ormai spenti, i telegiornali non ne parlano più, ed è così che il dramma di chi è sopravvissuto alla strage precipita nel dimenticatoio, sia da parte dell’amministrazione locale, che da quella regionale e nazionale. “In 11 mesi non ho mai ricevuto una telefonata da parte dell’amministrazione nazionale, nessuno si è mai preoccupato di sapere quali erano le miei condizioni fisiche e mentali” afferma con delusione e rabbia Nino Lonia, durante un’assemblea svolta nei locali della Chiesa di Giampilieri Superiore. Il primo incontro, questo, in cui le vittime dell’alluvione hanno avuto modo di confrontarsi con la politica: il Senatore Beppe Lumia del Pd e l’onorevole Filippo Panarello, deputato regionale, infatti, sono stati gli unici ad aver deciso di non chiudere gli occhi davanti a tanta disperazione ma, al contrario, di ascoltare e dare voce al silenzioso dolore che comprime gli animi delle vittime.
Diverse le contestazioni da parte della popolazione sfollata, dalle richieste più semplici per ritorno alla normalità, a quelle più impegnative, per delle valide prospettive di vita, ma ognuna di queste rappresentava il loro dramma.
“Tra due mesi mi scadrà l’indennità della disoccupazione e non avrò più come andare avanti. Per lo Stato risulto una persona ricca, considerato che ho dichiarato 20450 euro, di conseguenza devo pagare ogni cosa, dai farmaci alle rate per la macchina. Ma io non ho più nulla, né una casa né un lavoro, l’unico aiuto che le istituzioni mi danno è il pagamento dell’affitto della casa in cui attualmente abito.
Un valido aiuto invece mi è stato offerto dalla Caritas, dal Banco di Sicilia e dall’associazione Flawless, ma il denaro da loro donato sto cercando di metterlo da parte per poter ricomprare una casa di proprietà.” Una casa di proprietà che gli spetterebbe di diritto, ma ai loro diritti, gli abitanti di Giampilieri, non credono più.
“Vogliamo che tutti coloro che hanno sbagliato paghino le conseguenze del loro errore” afferma Beppe Lumia dopo aver ascoltato le diverse richieste della popolazione. Quattro i punti fondamentali da raggiungere: la messa in sicurezza del territorio, l’assistenza alla popolazione, l’assistenza alle vittime, e una richiesta di giustizia.
“Sono stati investiti 180 milioni di euro, secondo le statistiche che mi sono state consegnate, e altri 160 aspettano di essere stanziati” continua il Senatore “non dobbiamo essere né più né meno del resto di Italia, non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Un valido aiuto ci spetta di diritto dal Governo, nessuno sta concedendo favori”.
Né la Regione, né lo Stato si sono mossi sino ad ora per aiutare le vittime, vittime che hanno bisogno oltre che di aiuti materiali, di un valido supporto psicologico: “In tre mesi sono stato seguito da 5 psicologi differenti, non avevo neanche il tempo di riuscire a stabilire un rapporto con loro” racconta Nino Lonia “una sola volta mi sono trovato bene con una ragazza e ho fatto l’espressa richiesta di essere seguito da lei, perché ne trovavo un reale giovamento, e per motivi burocratici non mi è stato concesso, sostituendo la seduta individuale con una seduta di gruppo, nella quale erano presenti persone con traumi notevolmente inferiori al mio. Così ho deciso di rifiutare ogni tipo di supporto psicologico, continuarlo in questo modo non serve a nulla”.
Un trauma come quello di Nino Lonia, infatti, non può essere trattato al pari di altri, la perdita della moglie, del suocero, dei due bambini ha cancellato anche la sua di vita, e lui è questo che chiede: “Io voglio ricominciare a vivere”.
Tanti i dubbi che attanagliano gli abitanti del piccolo borgo di Giampilieri, uno tra questi è il perché del rifiuto della proposta di Legge per stanziare un fondo per le vittime dei disastri naturali, portata avanti dal Sindaco Giuseppe Buzzanca.
“Non esistono leggi precedenti che riguardano altri casi in Italia, Giampilieri sarebbe il primo” afferma l’On. Filippo Panarello “però bisogna ugualmente trovare un modo per aiutare queste persone, è un problema che riguarda tutti e il nostro obiettivo è fare in modo che se ne continui a parlare anche dopo l’anniversario che tra poco giungerà”.
Non ci si può scordare di 37 morti, non ci si deve scordare degli, ancora numerosissimi, sfollati, la voce delle vittime dell’alluvione deve essere ascoltata.