Lettera da Giampilieri

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Viveva e vive tutt’ora da solo, vedovo da 10, in quella casa ha lasciato mille ricordi, e nella stessa ha rischiato veramente di morire.

Lui, sordomuto, non ha sentito la valanga di fango che sfondava porte e finestre e che si riversava all’interno dell’abitazione.
Aveva una casa, adesso vive in affitto in 30 mq, in un vicino villaggio, paga l’affitto e quotidianamente si ritrova a Giampilieri nell’intento di recuperare qualcosa che per lui ha solo un grande valore affettivo.
Come lui, altre famiglie hanno vissuto e vivono lo stesso sconforto.
Io da quel giorno cerco di capire,  tento con ogni modo e mezzo di ricomporre i pezzi. Uffici, Enti e quant’altro, sono diventati la mia casa. Lo faccio per mio padre e per gli altri!
Molti bambini che quel giorno si trovavano a scuola per le normali lezioni,  si sono ritrovati bloccati lontano dai loro cari, oggi hanno paura della pioggia! E quando piove, questi stessi bambini, non vogliono andare a scuola, ne uscire di casa.
Ora, alla luce di quanto successo, alla luce ed in base alle esperienze vissute, di cui dovremmo fare tesoro, c’è qualcuno che si sta muovendo per far si che mio padre, e quelli nella sua stessa condizione, i bambini, gli anziani di Giampilieri Superiore, non rimangano ulteriormente delusi?
Io continuo a girare di ufficio in ufficio per avere risposte per mio padre e per gli altri che come lui non hanno nessuno.
C’è in questa città “qualcuno”, tra quelli che amministrano, che si pone la seguenti domande: “quelle persone che sono rimaste senza casa, dove sono? Chi si occupa di loro? Cosa hanno fatto fino ad oggi?”
Una semplice risposta la posso dare io, se c’è qualcuno che si è posto almeno una delle superiori domande, quelle persone aspettano! Aspettano delle risposte, aspettano delle rassicurazioni, aspettano conforto, aspettano aiuto, aspettano di essere nella memoria di qualcuno!

Nel periodo del disastro, altro termine non si può utilizzare, Messina risultava Commissariata. Il Commissario Sinatra, in questo senso ha lasciato solo note positive del suo passaggio a Messina, forse perché non ne era cittadino.

Non conoscendo le persone, però, ha commesso degli errori (non siamo qui a sindacare), ha nominato uomini con poca competenza e preparazione in materia, né è un dato di fatto  la superficiale organizzazione a dirigere e organizzare il dopo evento.

Messina risulta essere tra le ultime città d’Italia per alcune cose, ma non parliamo di statistica perché se mai dovessimo valutarla sulla sua preparazione ad affrontare i casi di emergenza…non rientrerebbe nemmeno nella classifica!
Lo riteniamo grave? E’ gravissimo!
Considerata l’impreparazione per un evento che ha colpito solo una piccola parte del territorio cittadino, figuriamoci per tutta la città!

Non si vogliono colpevoli e non si ricercano responsabili, questa mia vuole sollecitare la sensibilità delle Istituzioni affinché si impegnino per una fattiva risoluzione dei problemi affinché quanto successo non sia a verificarsi di nuovo e comunque non ci trovi impreparati.

Altro non si chiede che una risposta a quei cittadini di Messina dimenticati da tutti.

 


 

 

 

 

In allegato un promemoria degli anni passati che descrive la tragica situazione che versava già Giampilieri e le zone colpite dall’alluvione e due documenti riguardanti:

 

– Il programma di interventi a tutela dell’ambiente e della difesa del suolo nella Regione Siciliana, redatto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del 
  Territorio e del Mare di concerto con Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con relativi finanziamenti
 
– Documento attestante l’utilizzo delle risorse finanziarie ex Ponte di Messina destinate alla difesa del suolo, redatto e sottoscritto dall’Assessore 
  Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana Giuseppe Sorbello
 

 

 

 

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