L’ira dell’Assessore all’ambiente del Comune di Messina, Daniele Ialacqua, non ha freni né remore. Le sue dichiarazioni, raccolte direttamente lungo i corridoi di Palazzo Zanca, sono degli atti d’accusa nei confronti dei cittadini che non rispettano le regole, degli organi d’informazione che, a suo dire, preferiscono cavalcare la tigre e seguire la pancia della gente. Ed ancora una serie di rimproveri severi ai ritardi con i quali la Regione Siciliana e i revisori dei conti del Comune di Messina hanno dato il via all’ARO, il progetto novennale della gestione integrata dei rifiuti che dovrebbe risolvere i problemi strutturali dei rifiuti e fare uscire la Città di Messina dalla perenne emergenza rifiuti in cui si trova. Attualmente il piano Aro è all’attenzione del Consiglio Comunale.
Ialacqua di recente è stato fatto oggetto di forti critiche e appunti che hanno colpito politicamente la sua persona e l’azione amministrativa del suo assessorato, con decine di foto d’immondizia non raccolta per le strade che sono circolate quotidianamente su internet e un video che ha ripreso un percorso lungo di diverse centinaia di metri di spazzatura incolta per le strade cittadine che è diventato virale. Con richieste di dimissioni che gli sono fioccate sul capo da più parti, l’Assessore Daniele Ialacqua d’amministratore pubblico si è trasformato in uno sceriffo ed insieme al fido Commissario capo dei VV. UU. Biagio Santagati, si è trovato sempre più spesso ad aprire i sacchetti della spazzatura buttati per la strada per individuare, attraverso scontrini e fatture, gli incivili cittadini di Messina e passare alle vie di fatto con multe salate irrogate ai contravventori.
La legge e la questione strutturale
“La questione generale, dichiara l’assessore, è questa. La legge dice che bisogna fare la gestione integrata dei rifiuti con politiche di riduzione, di sviluppo e poi solo alla fine si passa al conferimento in discarica o al recupero del riciclo.
Ciò significa, continua, che prima bisogna fare la raccolta differenziata e poi la raccolta della spazzatura destinata alla discarica. Questa cosa a Messina a molta gente non entra in testa. La raccolta differenziata non è un orpello ma è una norma di legge che a Messina non ha trovato attuazione d’almeno 20 anni. Pertanto, avere 34 mezzi nuovi per la differenziata non significa essersi messi un fiore all’occhiello oppure che la raccolta dei rifiuti è messa in secondo piano. E’ tutto l’opposto. Questa cosa così elementare non riesce ad entrare in testa a nessuno e si preferisce giocare con la pancia della gente. Gli ultimi due articoli del quotidiano cittadino, può essere detto chiaramente, sono vergognosi perché assecondano la pancia della gente e di coloro che dicono – pensiamo al porta a porta e non pensiamo alla raccolta della spazzatura per le strade- E’ una c…ta-corbelleria.
Il porta a porta serve proprio ad evitare accumuli d’immondizia, perché la spazzatura se la raccogli in maniera differenziata ne avrai meno nei cassonetti e avrai meno bisogno di fare conferimenti in discarica.
I mezzi vetusti e rotti della Messinambiente
I mezzi sono obsoleti e vecchi di oltre 18-20 anni, bisogna comprarne di nuovi, continua l’Assessore, i 34 mezzi del porta a porta nascono da una iniziativa dell’ATO e della vecchia amministrazione, però poi i finanziamenti erano stati cancellati dal bilancio regionale, solo con il nostro intervento e una nostra partecipazione economica siamo riusciti a chiudere l’operazione.
Ora servono i soldi per il parco mezzi, continua, se le Società (Messinambiente e Ato) non fossero in stato di liquidazione i soldi li avrebbero dovuti mettere loro, ma le società sono in liquidazione, il comune hai i suoi problemi di bilancio e allora abbiamo presentato il piano ARO con il quale faremo gli investimenti necessari, l’acquisto dei nuovi mezzi, degli autocompattatori e della impastatrici.
I tempi per uscire dall’emergenza.
In settimana rientreremo dall’emergenza ma questo non significa che abbiamo risolto il problema. Il problema è strutturale ed ha bisogno di tempo. Se qualcuno pensava si risolvesse il problema in tre anni a fronte dello sfascio trentennale ha sbagliato. Del resto in questi tre anni non siamo rimasti con le mani in mano. Finanziamento del porta a porta, impianto di Pace, funzionamento e messa in sicurezza delle discariche sono a dimostrazione dell’azione amministrativa.
L’emergenza rifiuti a Messina
L’emergenza nasce dalla mancanza d’impianti, se la Regione avesse dato il via quando 2 anni e mezzo fa l’avevamo chiesto a quest’ora avremmo eliminato l’emergenza a Messina, nasce dal ritardo nell’approvazione dei bilanci e nasce dalla mancanza del Piano Aro, dove si prevedono appositi investimenti per l’acquisto di nuovi mezzi. Piano Aro novennale che come tutti gli atti economici soffre dei ritardi in sede di sua approvazione. 5 mesi se li è presi la Regione siciliana, 8 mesi il collegio dei revisori dei conti e attualmente si trova al vaglio delle commissioni consiliari. Se passasse, entro sei mesi, tra aggiudicazione dell’appalto e acquisto dei mezzi, potremmo uscire definitivamente dall’emergenza.
L’Assessore sceriffo.
“Girava un video in cui si vedevano centinaia di metri di strada pieni di sacchetti della spazzatura. Il video ara girato troppo velocemente e per questo insieme al commissario Biagio Santagati siamo andati sul posto ed abbiamo trovato tutta una serie di suppellettili: un divano, una poltrona, un televisore, un computer- la radio- materassi, sedie ecc. ovviamente tutto questo non c’entra con la raccolta della spazzatura e rientra nel servizio di raccolta che tutti i cittadini possono attivare con una semplice chiamata al numero verde. Sulla stessa strada abbiamo trovato sacchi enormi di scerbatura dei proprietari delle ville vicine che con l’estate si sono ripulite le belle ville. Materiale di risulta delle ditte che fanno lavori di ristrutturazione e lasciano il materiale per la strada. Vi era anche un’immensa insegna con la scritta -Lista di nozze- e non dico la ditta a cui si sta provvedendo ad elevare la contravvenzione. Abbiamo trovato anche del materiale di scarto di una ferramenta con le ricevute e gli scontrini ancora nel sacco. Individuata la ferramenta siamo andati con Santagati e gli abbiamo fatto la multa.”
“Tanto per dire che si tratta proprio di un problema di carenza di educazione civica, ieri in via Sant’Agostino, dopo che erano passati e avevano pulito tutto, passo e trovo 4 sacchi di spazzatura, con tanto di pizza che fuoriusciva dai sacchi, accanto alla campana per la raccolta differenziata del vetro e con i cassonetti per la raccolta dei sacchi per la spazzatura posti a non più 15 metri di distanza. Ho aperto i sacchi con il Commissario Santagati è abbiamo visto la spazzatura di una paninoteca della zona con tanto di scontrini e fatture. Dopodiché Santagati è andato e ha fatto la multa al proprietario, quelli sono tornati indietro e si sono ripresi i sacchi per buttarli, come si doveva fare, negli appositi cassonetti.”
“E’ vero che il pesce puzza dalla testa ma anche la coda non scherza”.
@PG