Messina. La città del verde negato.

Messina è tra le tre città d’Italia con il maggiore tasso di verde inutilizzato. Un dato, seppur alto, in costante calo grazie all’apertura di nuove aree come gli ecospazi urbani.

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Divisione in percentuale verde pubblico a Messina
Divisione in percentuale verde pubblico a Messina
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Messina è tra le tre città d’Italia con il maggiore tasso di verde inutilizzato. Un dato, seppur alto, in costante calo grazie all’apertura di nuove aree come gli ecospazi urbani.

Da qualche giorno il dibattito cittadino ha dato voce alla tematica del verde pubblico. Tra servizi di scerbatura e pulizia dei parchi della città, l’amministrazione comunale De Luca non ha perso l’occasione per glorificare il suo operato. Nel frattempo Messina continua a negare il verde ai suoi cittadini.

I DATI:

Dall’ultima indagine dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), pubblicata nel 2019, risulta che nella città dello Stretto il 61,18% del verde urbano è incolto, ovvero non è inserito in spazi fruibili alla cittadinanza.

La città offre 3.64 km2 di verde pubblico. Di questo totale, il 5.04% è integrato nei parchi della città, l’1.56% è verde attrezzato, l’1.62% è arredo pubblico, soltanto 0.08% è impegnato nei giardini scolastici, mentre lo 0.22% è utilizzato per gli orti urbani. In questo modo, Messina si posiziona 66esima posizione nella classifica dell’incidenza della densità del verde pubblico sulla superficie comunale, con soltanto l’1.62% su una superficie di 213 km2.

Divisione dell’utilizzo del verde pubblico a Messina (escluse le zone protette).

Palermo, con il 4.84%, e Catania, con il 2.85%, si posizionano rispettivamente al 29esimo e al 49esimo posto di questa classifica.

Nella classifica del verde pubblico disponibile per ogni abitante, il capoluogo peloritano si posiziona alla 87esima posizione nazionale. Ogni messinese, difatti, può godere soltanto di 14.8 m2 di verde pubblico. Un dato al di sotto della media nazionale di 32.8 m2 per abitante.

I siciliani che godono di maggiore verde pubblico sono gli agrigentini, con circa 91 m2 a testa, un risultato che li fa posizionare all’11esimo posto della classifica nazionale. I trapanesi, invece, si posizionano in coda alla classifica, con soltanto il 5.8 m2 di aree verdi ad abitante.

Un dato rilevante nell’indagine riguarda un progressivo aumento del verde pubblico tra il 2014 e il 2018. Nei quattro anni presi in considerazione, di fatto, l’amministrazione Accorinti ha incrementato di 200.000 m2 il verde nella città di Messina. Daniele Ialacqua, assessore all’ambiente della scorsa amministrazione comunale, ha dichiarato che tale incremento è stato dovuto sia alla riapertura di molti spazi pubblici che erano chiusi sia all’utilizzo delle aree di lottizzazione (zone che vengono affidate al Comune secondo i vincoli costruttivi) sia alla progettazione di nuove zone verdi. In particolare, la Giunta Accorinti ha promosso la progettazione di quattro ecospazi nei quartieri di Pistunina, Giostra, Camaro San Paolo e Villaggio Santo.

GLI ECOSPAZI:

L’ecospazio è un’area verde che è progettata secondo un modello di architettura partecipata, ovvero i cittadini sono i coautori della struttura finale. Proprio per questa loro caratteristica, le zone verdi dovrebbero essere maggiormente curate e frequentate dagli abitanti della zona. L’ordine degli Architetti, inoltre, ha coadiuvato i cittadini nella loro progettazione dal basso. Il finanziamento degli ecospazi è stato di circa 160 mila euro, provenienti dal fondo per la Democrazia Partecipata della Regione Sicilia. L’avvio dei lavori è avvenuto soltanto nel gennaio 2020, due anni dopo la gara d’appalto.

Oggigiorno, l’unica area pronta all’inaugurazione è quella di Camaro San Paolo. L’ecospazio di via Gerobino Pilli è, infatti, già stato dotato delle aree gioco per i bambini e, prossimamente, verranno ultimati i gazebi degli anziani, il sistema videosorveglianza, una fontanella e, infine, il murales disegnato dai ragazzi del Liceo Artistico Basile. Natale Cucè, presidente della terza circoscrizione, ha manifestato entusiasmo nel riferire che “un paio di cittadini si stanno impegnando in prima persona ad innaffiare e curare le piante del nuovo spazio. Un progetto di cura della cosa pubblica che a Camaro San Paolo sta funzionando”. “Per dovere di cronaca”, continua Cucè, “il merito va sicuramente all’amministrazione Accorinti, ma anche l’amministrazione De Luca che è riuscita a sbloccare l’iter procedurale e accelerare l’iter da parte dei tecnici del comune”.     

Un altro verde che aspetta, invece, di essere realmente accessibile è la foresta di Camaro Superiore. Anch’essa è rientrata nei piani del verde pubblico dell’amministrazione Accorinti, e per la quale ci dovrebbero essere circa un milione di euro per la realizzazione di uno spazio verde attrezzato, dotato di sentieri.

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