Una volta l’anno se ne parla. E ancora una volta, come 12 mesi fa, i riflettori tornano ad accendersi in vista del secondo imminente anniversario.
Parliamo della strage di Giampilieri, Scaletta Zanclea, Molino, Altolia, e tutti i paesi che l’uno Ottobre 2009 sono stati colpiti da una terribile alluvione che ha causato la morte di 37 vittime. Vittime innocenti che ancora non hanno ricevuto giustizia, vittime che sono sprofondate nel dimenticatoio e che vengono portate a galla soltanto nel momento in cui è necessario, per il politicante di turno, calcare la passerella della notorietà.
Una sola di queste sembra stare andando a buon fine: comprare una casa a coloro che l’hanno persa. Settanta milioni di euro sono stati, infatti, stanziati a questo scopo, chissà che questi soldi non cambino destinazione come molti altri.
I vari comitati hanno raccolto una somma cospicua destinata alla ricostruzione di Giampilieri Superiore. Io sono d’accordo a promuovere la rinascita del paese, sono d’accordo a cercare di ricostruire ciò che è stato distrutto, ma credo anche che il primo pensiero dovrebbe essere rivolto alle persone che hanno perso tutto per dare loro delle certezze”. Hanno dovuto ricominciare da soli, senza nessun appiglio al quale potersi aggrappare, sommersi da un mare di fango; alcuni hanno dovuto cercare una casa in cui poter vivere pagando l’affitto con i propri risparmi, mettendo da parte ogni centesimo per arrivare a fine mese. Gli alluvionati non hanno perso solo la casa, hanno perso anche tutto ciò che stava dentro, dai vestiti ai mobili, dalle scarpe ai beni di prima necessità. Ripartire completamente da zero, è questo che hanno dovuto fare. Dimenticati da tutti sono andati avanti scordandosi di cosa volesse dire avere una vita normale. Sono stati trattati come delle pedine, pedine da muovere solo nel momento del bisogno, e lasciate da parte quando considerate inutili. “È la politica a muovere il gioco, ogni cosa viene fatta sbandierando il partito che l’ha organizzata. In momenti come questo ci si dovrebbe unire tutti, dimenticandosi del proprio colore politico”.
Esattamente come l’anno scorso, le istituzioni si ricordano di loro in prossimità dell’anniversario. Una messa a Giampilieri sarà celebrata giorno 1 Ottobre per commemorare le vittime: “Perché a Giampilieri mi chiedo? Se è vero che i morti sono i morti di tutta la città avrebbe dovuto essere celebrata al Duomo, per consentire a tutti di poter partecipare, per non escludere le vittime degli altri paesi. La verità è che ormai i morti non ci sono più, tutti se ne sono dimenticati, si sono dimenticati di fare giustizia, si sono dimenticati che i nostri familiari non sono stati vittime di una calamità naturale, ma sono stati uccisi dalla noncuranza delle varie amministrazioni”.
Nel ’96, infatti, erano stati effettuati dei sopralluoghi in Via Puntale per verificare le condizioni di sicurezza del paese. Sopralluoghi dai quali era stata messa in evidenza l’attuale buona condizione dei canali di scolo ma, allo stesso tempo, si era sottolineata la necessità di una manutenzione costante negli anni futuri, poiché la mancanza di questa avrebbe reso il territorio molto pericoloso. L’alluvione nel 2007 ha dimostrato che le denunce del ‘96 sono passate completamente inosservate, fino a causare nel 2009 la morte di 37 persone. “La cosa più importante per me è che venga fatta giustizia, chi ha sbagliato deve pagare” afferma Nino Lonia, se ognuno avesse fatto il proprio dovere probabilmente le vittime del primo Ottobre di due anni fa adesso sarebbero ancora qui.
Già da qualche giorno appaiono sui quotidiani i primi servizi sul secondo anniversario della “strage” di Giampilieri e Scaletta,di volta in volta sponsorizzati dai politici di turno che,mesti ed addolorati,rammentano a tutti quanto ci si stia impegnando per riportare i luoghi distrutti all’antica normalità.Sono gli stessi figuri,però,che con la loro ignavia hanno contribuito a far sì che la colpevole indifferenza che hanno mostrato nel 2007 si trasformasse in criminale colpevolezza nel 2009.Il primo ottobre io sarò a Giampilieri,dovessi salire anche a piedi se nessuno volesse accompagnarmi.Ma non per puro spirito di presenzialismo ma per circondarmi di quella umanità tuttora dolente,fra cui annovero diversi amici,nella speranza di dare un pur minimo contributo nel ricordo di quanti saranno presenti ma ormai invisibili.Negli ultimi mesi ho incontrato diverse persone che,direttamente o indirettamente,hanno vissuto i tragici eventi di quel primo Ottobre;da chi,presente,ha assistito a quell’orrore raccogliendo pietosamente i brani dispersi del corpo di un parenteod un amico e racconta tutt’oggi quegli episodi con il terrore negli occhi.O chi,per sua fortuna,assente,non sa dimenticare quella strage e non sa darsi pace ricordando gli amici e le cose scomparse nascondendo il volto per dissimulare le lacrime che ancora non riescono a trattenere.Mi chiedo:cosa è stato fatto per tutte queste persone,tentare di far loro dimenticare o elaborare una tragedia simile?Non sono uno psicologo,ma i Soloni che hanno gestito gli eventi con tanto compassionevole ardore,si sono resi conto che si è trattato di un dramma collettivo? Tempo fa mi era venuto in mente di consigliare a chi troppo ancora soffre,di disertare la commemorazione,ma oggi dico:partecipate,partecipate tutti,versate pubblicamente le vostre lacrime ed urlate a tutti il vostro dolore,ricordate quei bimbi che vorrebbero tuttora ridere e giocare,quelle mamme che vorrebbero riabbracciare i loro piccoli frutti,quei giovani che entusiasti si affacciavano speranzosi alla vita,quei papà che attendevano l’abbraccio dei loro cari una volta giunti a casa,quei nonni che dopo una vita di lavoro avrebbero avuto il diritto di godere delle risa dei nipotini.E chi,consapevole,ha voluto donare la vita….e solo per Amore.Tutti questi direbbero oggi ai loro cari:non rinunciate alla vita!non disperdete l’Amore che vi abbiamo corrisposto,NON RINUNCIATE A VIVERE!al mondo manca quella scintilla d’amore che tutti noi avremmo espresso con la nostra vita….ma noi vivremo sempre nei cuori di tutti. Questo mi sento di dire oggi e resto ad aspettare,per chi lo voglia,le parole di chi troppo ha sofferto e continua a soffrire.Mi trovate su Facebook.
Già da qualche giorno appaiono sui quotidiani i primi servizi sul secondo anniversario della “strage” di Giampilieri e Scaletta,di volta in volta sponsorizzati dai politici di turno che,mesti ed addolorati,rammentano a tutti quanto ci si stia impegnando per riportare i luoghi distrutti all’antica normalità.Sono gli stessi figuri,però,che con la loro ignavia hanno contribuito a far sì che la colpevole indifferenza che hanno mostrato nel 2007 si trasformasse in criminale colpevolezza nel 2009.Il primo ottobre io sarò a Giampilieri,dovessi salire anche a piedi se nessuno volesse accompagnarmi.Ma non per puro spirito di presenzialismo ma per circondarmi di quella umanità tuttora dolente,fra cui annovero diversi amici,nella speranza di dare un pur minimo contributo nel ricordo di quanti saranno presenti ma ormai invisibili.Negli ultimi mesi ho incontrato diverse persone che,direttamente o indirettamente,hanno vissuto i tragici eventi di quel primo Ottobre;-)a chi,presente,ha assistito a quell’orrore raccogliendo pietosamente i brani dispersi del corpo di un parenteod un amico e racconta tutt’oggi quegli episodi con il terrore negli occhi.O chi,per sua fortuna,assente,non sa dimenticare quella strage e non sa darsi pace ricordando gli amici e le cose scomparse nascondendo il volto per dissimulare le lacrime che ancora non riescono a trattenere.Mi chiedo:cosa è stato fatto per tutte queste persone,tentare di far loro dimenticare o elaborare una tragedia simile?Non sono uno psicologo,ma i Soloni che hanno gestito gli eventi con tanto compassionevole ardore,si sono resi conto che si è trattato di un dramma collettivo? Tempo fa mi era venuto in mente di consigliare a chi troppo ancora soffre,di disertare la commemorazione,ma oggi dico:Partecipate,partecipate tutti,versate pubblicamente le vostre lacrime ed urlate a tutti il vostro dolore,ricordate quei bimbi che vorrebbero tuttora ridere e giocare,quelle mamme che vorrebbero riabbracciare i loro piccoli frutti,quei giovani che entusiasti si affacciavano speranzosi alla vita,quei papà che attendevano l’abbraccio dei loro cari una volta giunti a casa,quei nonni che dopo una vita di lavoro avrebbero avuto il diritto di godere delle risa dei nipotini.E chi,consapevole,ha voluto donare la vita….e solo per Amore.Tutti questi direbbero oggi ai loro cari:non rinunciate alla vita!non disperdete l’Amore che vi abbiamo corrisposto,NON RINUNCIATE A VIVERE!al mondo manca quella scintilla d’amore che tutti noi avremmo espresso con la nostra vita….ma noi vivremo sempre nei cuori di tutti. Questo mi sento di dire oggi e resto ad aspettare,per chi lo voglia,le parole di chi troppo ha sofferto e continua a soffrire.Mi trovate su Facebook.