Il poeta Davide Cortese presenta Tattoo Motel, il suo primo romanzo
Quanto ti ha formato come scrittore e poeta essere nato in un microcosmo come Lipari?
“Il fatto di essere nato in un’isola ha sempre arricchito la mia scrittura di un’aura mitica e l’aver vissuto a lungo in mezzo a una natura meravigliosa ha fatto sì che le mie storie e i miei versi siano sempre stati avvolti da una lussureggiante vegetazione e pullulanti di frutti, di muschi, di radici e naturalmente di mare”.
Così inizia la nostra chiacchierata con Davide Cortese poeta e scrittore eoliano.
“Che cos’è in fondo la pelle? E’ la nostra casa, la nostra storia, ciò che ci espone al contatto con il mondo. Nel romanzo di Davide Cortese, Tattoo Motel, la pelle è una pagina dove è possibile, tramite il disegno e l’espressione figurativa, lasciare una traccia del proprio passaggio, scrivere in qualche modo una storia, fissare gli istanti e istituire un controllo sul tempo e sugli altri. Ed è proprio quello che farà uno dei personaggi chiave del romanzo, un artista del tatuaggio, un’anima inquieta e tormentata, ossessionata dalle proprie creazioni. La scrittura di Tattoo Motel è cinematografica in tutto e per tutto, procede per brevissimi flash, brandelli stranianti di una narrazione a singhiozzo avente come tema la creazione artistica e le vicissitudini di una storia d’amore”.
Questo è uno stralcio della prefazione, magistralmente scritta da Pietro Pisano, per il primo romanzo di Davide Cortese, TATTOO MOTEL. Il romanzo edito dalla casa editrice LEPISMA, è stato presentato alla Fiera “Più libri più liberi” al Palazzo dei Congressi di Roma, dal 4 all’8 dicembre.
L’evento, “Più libri più liberi”, giunto alla sua dodicesima edizione ha riscontrato un numeroso successo di pubblico: 53mila visitatori totali di cui 8.000 under 18 che hanno visitato la manifestazione da soli, con le proprie famiglie o con una delle 138 classi che ha partecipato alla Fiera organizzando una visita di istruzione. Hanno preso parte 900 relatori, 6.800 operatori professionali e 1.300 giornalisti accreditati. Gli editori hanno esposto oltre 60.000 titoli con un venduto superiore alle 80.000 unità.
La prosa sui generis ha un ritmo veloce e cadenzato da capitoli brevi, l’autore quasi a voler mantenere un fil rouge con le sue precedenti opere, raccolte di poesie, ricorre spesso all’uso descrittivo dei colori, che meglio esprimono e rimandano alla sensazione che lo scrittore vuole evocare nel lettore.
Davide Cortese si era già cimentato con la narrativa: “Ikebana degli attimi”, pubblicato da L’autore Libri nel 2005, raccoglieva undici suoi racconti. Altri testi di narrativa sono stati pubblicati su riviste e antologie.
Un tatuatore senza alcun tatuaggio ed Eva intraprendente…
“Sono sempre stato affascinato dai personaggi bizzarri, nella vita come nelle mie opere”.
Possiamo rintracciare un collegamento metaforico tra il dolore che provoca tatuarsi e innamorarsi?
“Mi sono sempre chiesto perché amore faccia rima con dolore. Potremmo”.
Dopo il tuo primo romanzo torni alla poesia
“Sì, Il prossimo lavoro all’orizzonte è una nuova raccolta di poesie”.
“Nessuno, mai, riesce a dare l’esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è spesso come un pentolino di latta su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle”. Flaubert, da Tatto Motel di Davide Cortese