Orietta Berti a Galati: sto dalla parte dei discriminati

In
concerto a Galati Mamertino ci concede una intervista. L’usignolo di Cavriago riflette
sulla società in cui viviamo, definendola “terribile”.

Un’icona della musica che con oltre 15 milioni di dischi
venduti ha fatto cantare e ballare milioni d’italiani e non solo. Amata per il
suo grande talento e la sua proverbiale simpatia, Orietta Berti è nota anche
per aver accostato a questi 50 anni di carriera, altrettanti anni di impegno
sociale e civile. Dalle battaglie per i diritti dei gay alla lotta contro i
tumori, l’usignolo di Cavriago non si è mai tirata indietro.

Per le strade di Galati Mamertino, una delle 23 tappe del suo
tour di concerti estivi, ci dice cosa pensa dell’attuale società che vorrebbe
più umile mentre sembra essere improntata all’odio.

Lei
lottava per i diritti dei gay ante litteram e oggi viene definita icona gay
oltre che icona della musica italiana.

Io sono sempre stata
dalla parte dei diritti, non solo dei gay ma di tutta la gente che viene discriminata.
In questi anni ho fatto molta beneficienza e sono felice di averla fatta. Con
Carlo Ancelotti ho contribuito all’acquisto di una
nuova macchina per il trattamento radiante dei tumori destinato al reparto di
Radioterapia Oncologica del CORE di Reggio Emilia: un acceleratore lineare di
ultima generazione di 4 milioni e mezzo. All’ospedale di Bongiovanni abbiamo
contribuito all’acquisto di una camera iperbarica, dovevamo fare la campagna in
un anno e mezzo e invece l’abbiamo fatta in sei mesi. Certo non si può fare
beneficienza dappertutto, come mi chiedono in ogni posto in cui vado, ma sono
contenta per quello che riesco a fare.

Come
vede la società attuale?

Quella in cui viviamo è
una società terribile! Basti pensare alla televisione ci sono intere trasmissioni
costruite sui racconti d’odio che andrebbero soppresse! Non si possono incitare
le ragazze a offrirsi agli uomini, non si possono ridicolizzare le persone
anziane e senza andare troppo lontano non si possono illudere così tanti
giovani con queste gare che offrono una visibilità temporanea spacciandola per
successo. Quando quei giovani capiscono di non aver raggiunto un bel niente,
subentra la depressione. Anche chi come me ha 50 anni di carriera, domani deve
ricominciare da capo e questo i giovani non lo sanno.

Grandi
uomini e grandi donne hanno attraversato la sua vita, chi l’ha particolarmente
ispirata?

Ho avuto l’onore di conoscere Papa Francesco e mi è
rimasto nel cuore, perché è una persona talmente umile che quando la incontri ti
fa sentire davvero piccolina.

C’è qualcosa che non è riuscita a realizzare?

Non saprei…nel tempo sono riuscita a realizzare tutto, fatta eccezione per “La festa dell’Orietta” che avrei dovuto fare con Bibi Ballandi che è stato un grande della televisione. Purtroppo lui è morto e nonostante ci sia ancora tutto il suo staff, manca lui! Non ho potuto realizzare la gioia di questa serata