Ottavia Penna è nel cuore dei calatini: nel dicembre del 2008 una lapide è stata apposta dalla municipalità sulla sua casa natale, in memoria di una donna che credeva nella politica onesta, al servizio delle persone e del bene comune. Ottavia nacque a Caltagirone nel 1907. Apparteneva ad una famiglia aristocratica, conservatrice, ma fu innovatrice e vicina ai bisogni delle persone disagiate e povere. Studiò in Sicilia e poi a Roma. Sposò un medico di Caltagirone che sostenne le sue battaglie con una gentilezza della quale Ottavia gli fu sempre riconoscente.
Nel 1946, all’età di trentanove anni, cominciò la sua carriera politica, che sarebbe stata breve ma intensa, sempre dedita alla causa delle classi sociali deboli sia sul piano economico che culturale e, soprattutto, animata dalla riflessione critica sui meccanismi perversi della politica.
Sempre attenta alla condizione femminile e convinta che dalle donne potesse partire il vero rinnovamento a condizione che fossero, innanzitutto, loro assicurati gli stessi diritti degli uomini, le invitava a lottare per il riconoscimento dei propri diritti. L’apertura delle sue vedute, in contrasto con gli interessi della classe a cui apparteneva, la portò ad una scelta di rottura: decise di abbracciare l’ideologia del Fronte Liberale Democratico dell’Uomo Qualunque, fondato nel 1944 dal commediografo e giornalista Guglielmo Giannini.
Fu eletta in rappresentanza del XXIX collegio di Catania e il 15 luglio del 1946, fece parte anche della Commissione dei 75, incaricata di elaborare e di proporre il progetto della Costituzione da discutere in aula, assieme ad altre quattro donne: Maria Federici, Teresa Noce, Angelina Merlin e Nilde Iotti
Il più significativo segno del riconoscimento della competenza e del rigore di Ottavia Penna venne dalla sua candidatura alla prima presidenza della Repubblica.
Alla fine dell’esperienza costituente, Ottavia Penna decide di abbandonare la politica: è delusa dal comportamento di Giannini, insofferente dei compromessi cui ha dovuto assistere. Solo nel 1953 si presenta alle elezioni amministrative di Caltagirone: diceva che questa fu solo una parentesi nel “libro chiuso della politica”. Rifiutò di parlarne fino alla morte avvenuta nel dicembre 1986.
In tempi di crisi morale e politica dedicare una strada ad Ottavia Penna, Costituente e donna della politica che vuole cambiare le cose, sarebbe un bel segno per tutti.
Michelangelo Zanghì, IIS “Vaccarini” Catania