E’ su queste cifre, o poco oltre, che si aggira la somma che è stata corrisposta alla Tirrenoambiente s.p.a ( la società che gestisce i terreni dove il Comune di Messina andava a scaricare i propri rifiuti) dall’Amministrazione Accorinti per riavere la possibilità di ritornare a scaricare i rifiuti cittadini nei terreni che la S.p.A. possiede in località Mazzarà Sant’Andrea.
A fronte di una prima ipotesi transattiva, ( vedi precedente: “ La Tirrenoambiente S.p.A.- disposta a rinunciare a 15 milioni di euro”) che prevedeva e auspicava che il Comune di Messina si accollasse, oltre i debiti diretti che aveva con la Tirrenoambiente anche quelli che risultavano in capo dell’ATO 3, per un ammontare di circa 9 milioni e mezzo di euro, il nuovo accordo, siglato nei giorni scorsi e che ha anche visto la partecipazione attiva del Dott. Leonardo Termini nella qualità di esperto del Sindaco proprio sul controllo legale dei conti delle partecipate del Comune , è diventato operativo soltanto ieri, quando sono stati materialmente versati e pagati dal Comune di Messina gli 8 milioni di euro inerenti il contenzioso che la Tirrenoambiente aveva con l’Ato 3.
La conferma viene dall’Assessore Daniele Ialacqua, che sentito in merito alle numerose critiche che gli sono piovute addosso per “aver accettato” che l’area di Pace fungesse d’area di stoccaggio dei rifiuti, non solo dava per scontata e certa “la possibilità di tornare a scaricare a Mazzarà Sant’Andrea”, ma precisava che la transazione era solo parziale e che essa, pur avendo eliminato il pregresso con l’Ato 3, lasciava invariato il contenzioso aperto direttamente con il Comune di Messina, (un’ulteriore debito di 6.084,266,80 milioni di euro).
Non sappiamo quanto le recenti polemiche sull’ordinanza del Sindaco Accorinti, che ha previsto la possibilità di stoccaggio temporaneo dei rifiuti nell’area di Pace, possa aver influito sulla decisione di sottoscrivere l’accordo transattivo il più celermente possibile. Come altrettanto sconosciuto è se, invece, il peso maggiore sulla decisone di un accordo che qualche dubbio lo poneva, sia dipeso in massima parte dai rilevanti risparmi economici che si avranno dal non essere più costretti a portare e scaricare i nostri rifiuti cittadini a Motta Sant’Anastasia (CT). Prospettiva, che in un’ottica decennale di rientro dal debito non è affatto irrilevante.
D’altra parte, l’accusa politica rivolta nell’occasione all’Assessore Daniele Ialacqua è di quelle pesanti. A metterlo in “croce” e a rinfacciargli l’illustre passato d’esponente e attivista della Legambiente è stata la maggioranza della pubblica “opinione” e delle forze politiche e ambientaliste. Da ultimo, è da registrare, l’intervento dei Verdi Sicilia, che con una nota congiunta a firma dell’esponente Regionale, Carmelo Sardegna e dell’esponente provinciale dei Versi Raffaella Spadaro, hanno denunciato la violazione di specifiche norme giuridiche inerenti “l’eventuale mancanza di autorizzazione riguardo allo scarico dei reflui o le carenze dell’impianto a norma per il trattamento utile alla depurazione del percolato prodotto dai rifiuti”.
La colpa dell’Assessore, a dire dei suoi detrattori, sarebbe stata quella di aver rinunciato alle proprie battaglie ecologiste e al proprio credo politico-ambientalista o quantomeno quella di rimanere fedele a un’Ordinanza Sindacale che autorizza a stoccare i rifiuti e la spazzatura cittadina, anche se temporaneamente, nell’area del Torrente Pace e quindi, sostanzialmente, al centro della Città .
Ed è proprio in occasione del tavolo tecnico che si è tenuto oggi nei locali dell’Assessorato Ambiente, che abbiamo sentito l’Assessore Ialaqua. Tavolo a cui ha partecipato anche il Direttore dell’A.R.P.A (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) Regionale Sez. di Messina Dott. Antonio Marchese, e con il quale si è tentato di dare delle risposte risolutive alle tante critiche avanzate, ma soprattutto si è previsto un sopralluogo sul sito di stoccaggio di Pace per vedere se vi sono gli estremi per integrare l’Ordinanza Sindacale criticata e soprattutto ipotizzare, con i necessari accorgimenti legali e normativi, un maggiore utilizzo dell’area di Pace per trasformarla in area di stoccaggio temporanea, da utilizzarsi esclusivamente in caso d’imprevedibili situazioni d’urgenza e necessità. In altri termini, sembrerebbe che non solo l’Ordinanza rimane sino al venire meno dell’urgenza ma si vuole anche integrarla e ampliarla nei contenuti e negli effetti.
E mentre si prendeva atto delle superiori determinazioni non si poteva non considerare come il soggetto di tante critiche, appunto l’Assessore Ialaqua, fosse poi l’unico soggetto che non era neanche presente quando è stata predisposta e firmata l’Ordinanza Sindacale incriminata.
“Il Sindaco si è assunto questa responsabilità, ci dice l’Assessore, proprio il giorno di Sabato, prima della Domenica di Pasqua, alla presenza del Vicesindaco Signorino e del Segretario Generale, dietro richiesta espressa della Messinambiente ( presente l’ex commissario Di Maria e solo per telefono il nuovo Commissario Ciacci ) per evitare ulteriori problemi ambientali”
Ciò non toglie che l’Assessore non riconosca in pieno la necessità dell’Ordinanza Sindacale e continuando precisa: “ Vi è stata una concomitanza di fattori che ha determinato questa decisone, la discarica era lontana ( Motta Sant’Anastasia CT) e la stessa aveva comunicato che per il lunedì di Pasqua sarebbe stata chiusa, alcuni mezzi della Messinambiente erano guasti e la stessa società, vista la situazione di massima emergenza ambientale, ha chiesto aiuto all’amministrazione al fine d’ottenere un provvedimento provvisorio e urgente per stoccare alcuni rifiuti a terra”
“ E’ chiaro che i rifiuti saranno levati da lì, perché quella non è una discarica e presto dovranno essere trasferiti dai mezzi piccoli ai mezzi più grandi e per questo c’è bisogno del nastro trasportatore, che tra l’altro è stato riparato proprio oggi, ed anche questo è un altro fattore che ha influito. Quindi la situazione che si è creata con l’ordinanza è servita solo ad evitare ulteriori problemi ( la spazzatura per le vie cittadine) conosciuti da anni in città”
Cosa pensa delle dichiarazioni dei Verdi Sicilia che anche a livello Regionale sono intervenuti con puntuali rilievi nei confronti dell’Amministrazioni e del suo Assessorato?
“Ribadisco che è stato un “obiettivo” che aveva il compito di salvaguardare le condizioni igienico sanitarie della città ed evitare che i rifiuti rimanessero in strada e d’altra parte l’Ordinanza deroga proprio alla normativa ( il rilievo si riferisce proprio alla nota dei verdi che parlava di violazione di specifiche disposizioni di legge) e quindi non è una cosa “normale. E’ un’eccezionalità. Il Sindaco si è assunta questa responsabilità …..il Sabato prima di Pasqua …. Quindi l’obiettivo non era contro l’ambiente ma a favore dei cittadini… per quanto possibile”.
“Non si capisce perché negli altri anni in cui vi sono stati problemi enormi, molti si sono voltati dall’altra parte, qualcuno ha denunciato e qualcuno ha lasciato andare le “cose” come andavano, facendo caricare di responsabilità chi gestiva in prima persona- ( il riferimento, neanche tanto velato, è sempre rivolto all’ex Commissario Di Maria chiamato a rispondere in diversi procedimenti giudiziali aperti)- noi queste cose non le facciamo.
Per cui tutte queste polemiche sono state esagerate ?
“Esatto. Proprio perché siamo in una situazione d’emergenza e stiamo facendo tutti i passi per poterne uscire”.
Pietro Giunta