PALAZZO ARESE BORROMEO: VIVIDO AFFRESCO DEL ‘600 LOMBARDO

La vera regola, cor mio bello, è saper rompere le regole del tempo e luogo, accomodarsi al costume corrente ed al gusto del secolo

(Giambattista Marino lettera a Girolamo Preti )

 

Le ville gentilizie lombarde sono sicuramente una delle espressioni più alte della cultura espressa nel corso dei secoli dalle potenti e ricche famiglie che si sono succedute nella regione.

Tra queste sicuramente spicca il palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno(MB), introdotto da una vasta esedra che nel ‘600 serviva da mercato e nel ‘700 diverrà luogo di festeggiamenti per gli ospiti, che con i suoi 33 ambienti affrescati dai massimi artisti del classicismo milanese del calibro di Ercole Procaccini il Giovane, i fratelli MontaltoAntonio Busca,Giovanni Ghisolfi, Giuseppe NuvoloneFederico Bianchi ed i dodici ettari del parco può essere annoverato tra le più alte espressioni del tardo barocco lombardo. Luogo di delizia ed espressione di potere di Bartolomeo III Arese, conte di Castel Lambro nobile e politico italiano, che oltre a far erigere il sontuoso palazzo Litta in corso Magenta a Milano,rimodellò il palazzo cinquecentesco di Bartolomeo senior e poi del padre Giulio I Arese e tra il 1654 ed il 1670  ideò nel centro brianzolo e portò avanti uno straordinario processo di rinnovamento architettonico e decorativo realizzando una struttura grandiosa che divenne il fulcro architettonico e prospettico dello stesso comune e che oggi è il cuore verde della città.

Bartolomeo nel palazzo di Cesano Maderno, da colto mecenate qual era, concepì una possente ed austera struttura a corte chiusa che si stemperava ed ingentiliva all’interno con una voluttuosa e caleidoscopica decorazione ad affresco.

La struttura interna suddivisa in “quartieri” mostra un’ininterrotta sequenza di sale e gallerie come quella delle statue dipinte che contrappone da un lato e dall’altro temi allegorici e personaggi storici ed altre che raffigurano l’Aurora, Vulcano, i Giganti ed i Centauri.

Il ciclo pittorico, di stampo classicista, è frutto di un apparato iconografico che unisce con sapienza temi della mitologia classica con altri della cultura biblico- giudaica, soprattutto nella cappella dedicata a S. Pietro martire, ed altri agli aspetti politico- sociali del ‘600 ed, a questo proposito,  nella sala della Monarchia la Spagna è raffigurata come una donna abbandonata su uno scoglio. Si accostano, a  questi complessi cammei concettuali, sale decorate alla “boscareccia” che creano un’ osmosi ideale tra interno ed esterno suggerendo una forte suggestione naturalistica e proponendo  vivaci scene di genere; figure umili della corte di Bartolomeo e personaggi della famiglia si affacciano in questa trattazione barocca sospesa tra finzione e illusione della realtà.  

Una Galarietta fatta a Mosaicho o Ninfeo  con una ricca decorazione a mosaico di sassi si affaccia, al piano terra, sull’enorme parco caratterizzato da un grandissimo giardino all’italiana, gruppi statuari, tempietti e specchi d’acqua, tra i quali la fontana dei dromedari.

Cesano Maderno è parte del Distretto culturale evoluto di Monza e Brianza che in collaborazione con la fondazione Cariplo mira al recupero ed alla rivitalizzazione delle dimore nobiliari quale volano per l’economia del territorio.