Aprire una riflessione sul ruolo dell’Educazione Ambientale necessita obbligatoriamente aprire una riflessione sul concetto di Ambiente e sul suo ruolo nella delicata trama dell’educare.
La forte connotazione paesaggistica e naturale della nostra Sicilia è ormai da tempo assunta ad invariante fondamentale della nostra cultura, rivalutando quindi anche in chiave educativa quel tanto usato ed abusato concetto di “ambiente” che è la componente prima del pensare e fare Educazione Ambientale.
L’Educazione Ambientale è oggi, a pieno titolo, inserita nella struttura curriculare delle nostre scuole ed in essa convergono molti insegnamenti quali le scienze naturali, la biologia e anche la chimica.
Ma ovviamente questa è un’accezione limitativa e limitante della materia che bene è stata superata dalla Commissione per l’Educazione Unesco che, nella definizione di Educazione Ambientale ha ormai da tempo introdotto un altro componente base che è quello della sostenibilità, intesa come capacità del singolo e della collettività di preservare l’ambiente e le risorse per le generazioni future.
Ricordiamo anche che nel 1987 la Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo dell’ONU definì lo sviluppo sostenibile come “quello che soddisfa le necessità delle attuali generazioni senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie”.
Oggi ha quindi sicuramente più senso completare l’Educazione Ambientale con l’Educazione alla Sostenibilità Ambientale, nelle sue 3 componenti: sociale, politica ed ecologica.
Da questa concezione allargata dell’Educazione Ambientale si capisce come sia importante definire i ruoli dei vari attori e portatori d’interesse che vedono in prima linea le agenzie educative rappresentate non più solamente dalle scuole ma anche da altri Enti ed Istituzioni, fra cui un ruolo fondamentale è sicuramente da attribuire ai centri per l’educazione ambientale, a volte emanazioni di enti pubblici ma sempre più spesso promossi e gestiti da associazioni impegnate nel settore dell’educazione e dell’ambiente.
I Centri di Educazione Ambientale possono e devono assumere un ruolo importante all’interno di un sistema organizzato quale è la rete INFEA in Sicilia perché hanno la capacità di saper interagire con le 3 componenti dell’educazione alla sostenibilità ambientale di raccordare i vari attori sul territorio: gli Enti Parco, per esempio, che rappresentano la componente ecologica, o gli enti pubblici, scuole o altre istituzioni che rappresentano le componenti sociali e politiche.
In Sicilia oggi esistono esperienze ormai consolidate di Centri di Educazione Ambientale che negli anni hanno costruito un percorso sul territorio di riferimento andando dalla città alla campagna e viceversa; percorso che vede presenti tanti altri soggetti che però molto spesso non hanno la capacità, dell’unicum. La difesa della biodiversità, per esempio, è sicuramente una delle componenti ecologiche di questo percorso ma non può essere rappresentata in chiave educativa solo ad esempio all’interno di una fattoria didattica, per il ruolo puntuale che la fattoria didattica è chiamata a ricoprire.
Conducendo i visitatori lungo i diversi itinerari delle Aree Naturali Protette (ANP) della nostra Regione, scaturiscono continue riflessioni sul concetto di limite allo sviluppo: osserviamo sotto vari aspetti come e quanto l’espansione della città incide e spesso minaccia le aree naturali.
Le Riserve, i Parchi ed in generale le Aree Protette Siciliane sono uno strumento dello sviluppo sostenibile indispensabile per non compromettere le possibilità delle future generazioni, preservando la qualità e la quantità del patrimonio ambientale.
A tal proposito si è svolto a Granada (16-19 novembre 2009), in Spagna, il “Protected Areas and Climate Change Summit” che ha avuto per tema “Soluzioni naturali: le aree protette aiutano il mondo ad affrontare il cambiamento climatico” .
Gli obiettivi della conferenza organizzata dalla “World Commission on Protected Areas (WCPA)” dell’IUCN sono quelli di evidenziare con chiarezza i ruoli e le funzioni delle Aree Protette per aiutare la comunità mondiale a gestire i cambiamenti climatici attraverso una chiara comunicazione, l’identificazione delle maggiori implicazioni per la scienza, la politica e la pratica per fornire la base per un programma di azione impegnativo e cooperativo sulle aree protette e il cambiamento climatico entro il 2020, confermando quindi l’importanza e la necessità dell’ incremento delle ANP per contrastare il Cambiamento Climatico anche nel Mediterraneo.
L’ impegno di guida ambientale è quello di far conoscere i meccanismi che regolano il territorio, ponendo attenzione alle relazioni, stimolando la collaborazione e la partecipazione, guidando verso processi di cambiamento effettivo dei comportamenti.
Educare alla sostenibilità è l’obiettivo del CEA Messina Onlus che vuole offrire ai docenti un sostegno attraverso la possibilità di effettuare incontri in classe, laboratori e visite guidate.
Vogliamo costruire insieme ai docenti un percorso di conoscenza dell’ambiente che parta dalla conoscenza del proprio territorio.
Costruire un cammino formativo trasversale con l’apporto delle diverse discipline, per fornire strumenti per una lettura critica del territorio, in un’ottica di complessità.
In prospettiva futura sarebbe utile pensare alla fondazione di un Istituto di Ricerca per l’Ecologia e l’Economia Applicate alle Aree Naturali Protette Siciliane (IRENP) per:
1.dotare il Territorio di una struttura operativa che consenta dopo il 2013 (uscita della Sicilia dalle Regioni Obiettivo 1) la migliore competizione per i fondi europei che saranno difficilmente captabili se non con una organizzazione forte di promozione coordinata, nel settore specifico, dello sviluppo locale e sostenibile.
2.Incentivare la ricerca tecnologica e scientifica rivolta all’economia e all’ecologia applicate alle Aree Naturali Protette Siciliane (ANPS), nonché il trasferimento e la diffusione dei risultati e la promozione economica, culturale e sociale delle Aree Naturali Protette Siciliane, valorizzando soprattutto le diverse culture e i diversi soggetti istituzionali operanti all’interno dell’IRENP, in una nuova visione delle Aree Naturali Protette Siciliane.
3.l’ IRENP opererà sui territori alle Aree Naturali Protette Siciliane per favorirne uno sviluppo armonico e sostenibile. Fondamento dell’intera attività dell’ IRENP sarà una attuale concezione delle Aree Naturali Protette Siciliane intese come un territorio “critico”, ma caratterizzate da una propria specificità, ricche di potenzialità ancora non del tutto espresse.
IRENP dovrebbe considerare le Aree Naturali Protette Siciliane come aree “strategiche” per la creazione di un laboratorio territoriale di applicazione dei principi formulati dall’Unione Europea e opererà per un loro ripensamento ed una loro “riprogettazione” nello spirito di sussidiarietà, verso un modello territoriale innovativo, competitivo e caratterizzato da un elevato livello di qualità della vita.
4.l’IRENP guarderà alle Aree Naturali Protette Siciliane come ad una realtà costituita da unità territoriali fortemente differenziate tra loro per tradizioni, caratteristiche morfologiche, ambientali, ecologiche, sociali, culturali, economiche, storiche, ciascuna delle quali è contraddistinta da una propria identità e peculiarità. Ma tali unità sono strettamente interconnesse tra loro, sia su scala nazionale che regionale, all’interno di un sistema connotato da delicati equilibri. Nella concezione promossa da IRENP, le Aree Naturali Protette Siciliane sono quindi un sistema altamente interrelato, per comprendere il quale occorre conoscere la complessità dell’insieme, cogliendo la realtà nella sua totalità e considerando le interazioni tra le diverse componenti.
In questo contesto se è sicuramente difficile tracciare un unico piano di educazione ambientale per tutta l’isola, perché costituita da tessuti diversi sia dal punto di vista ecologico che sociale è auspicabile che la Regione lavori su una cabina di regia, costituita dal Coordinamento Regionale e supportata dai Centri di Educazione Ambientale presenti sul territorio anche per svolgere al meglio il “Piano delle attività’ di Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità” 2009/2011 presentato a fine settembre 2009.
Francesco Cancellieri –
Presidente del Cea Messina Onlus