Racconto un po’ Fantozziano di un pomeriggio assai strano

Premessa: secondo voi in 30 ettari ci sono 4000 tonnellate di legna?? e
poi secondo voi 30 ettari è più grande o più piccolo di 2000 ettari??
“Aniene Green Net”…. devo dire che il nome suonava bene ed anche il logo era molto bello, con quei due alberelli verdi, innocui ed innocenti; devo dire che quasi quasi mi piaceva, e mi piacevano anche quei bei signori vestiti a festa che davanti una platea pronta ad essere tramortita da parole e paroloni, si preparavano all’ ennesima televendita.

C’era il ragazzotto rampante vestito in blu con la sua cravattina a pallini della ditta che venderà le caldaie; c’erano quelli che prenderanno i soldi dal progetto di questa baracca; c’era la dottoressa che ha quantificato il numero dei tagli; c’erano i rappresentanti del ministero, c’erano i nostri sindaci (un pò distratti ad essere sincero), c’erano i napoletani, c’era la platea, qualche sedia vuota, un proiettore che non funzionava… e poi c’eravamo noi, quel piccolo nucleo di resistenti giunto a gruppi di 2, sistematosi nelle ultime file, compatto nelle idee e preparato nelle intenzioni, ormai per noi era chiaro, eravamo lì per essere la loro Fronda Ostile.
Ci siamo quindi messi dietro perché da li potevamo ascoltarli, osservarli, studiarli. Dai loro movimenti avevamo già distinto chi era il bene e chi era il male, chi era con noi e chi contro di noi, chi era per la guerra e chi era per la pace, chi era la preda e chi era il predatore.
E poi c’era quella puzza nell’aria, così nauseabonda, che quasi quasi ti faceva venire da vomitare; era quel tanfo così odioso che ti fa sentire nelle narici l’odore di chi già puzzava dello sterco del diavolo, di quel Giuda traditore che si era già venduto per trenta denari.
Eppoi c’era il sindaco Schina, che per la prima volta e ne siamo stati orgogliosi, abbiamo sentito essere anche il nostro sindaco.
Anche loro erano ben organizzati, presenti in gran numero sul campo di battaglia, se lo erano studiato proprio bene, e questo l’avevamo già capito; erano tutti incolonnati dietro lo stesso stendardo, quello
verde… verde dollaro. Tra di essi avevamo individuato il disturbatore, colui messo lì ad arte per screditare, deridere e provocare chi poneva domande scomode. Sembrava un Cobra, mimetizzato con le sembianze della persona tranquilla, mite e riservata.
Ma non era così… E poi c’erano quelli che senza nemmeno saper fare due conti, avevano già sposato la causa nemica, tra loro gente sicuramente ammaliata da strabilianti promesse di un futuro alla Briatore… Gente appartenete anche a gruppi sedicenti ambientalisti, pronti a difendere l’indifendibile. E noi che eravamo andati li’ per ascoltare, per capire e cercar di far ragionare, ci siamo trovati invece ad essere costretti a difenderci ed attaccare.
L’incontro inizia tra presentazioni ed illustrazioni del progetto, “si faranno sei caldaie per fare l’energia termica che bruceranno cippato di legna che prenderemo dai vostri boschi che sono ben forniti…”. La filastrocca era sempre quella: è bello, è pulito, è ecologico, è rinnovabile, è sostenibile. Tante belle parole, messe in fila indiana, che ti giravano in torno per annebbiarti e confondere la mente. “E’ il marketing….. Bellezza…”. La comunicazione prima di tutto.
Le loro parole chiave, ben studiate, frutto di anni e anni di abbindolamento a poveri ed ignari vecchietti, ai quali avranno sicuramente venduto porta a porta, qualche Folletto o enciclopedia. Ma per fortuna i vecchietti non sono tutti uguali e rincoglioniti allo stesso modo, infatti ad un certo punto se ne alza uno, il più sveglio di tutti e pone la più elementare delle domande… ” ma se per fare l’acqua calda dobbiamo bruciare i nostri boschi, non si fa prima a mettere un pannello fotovoltaico?”, non lo avesse mai detto!!! Gli scienziati, presi alla sprovvista, cominciano ad ingarbugliare parole e termini incomprensibili, era chiaro che si trovavano in difficoltà.
E’ stato in quel momento che è entrato in azione lui, il Cobra, con quella sua vocetta gracchiante libera nell’ aria le seguenti parole: “sciocco, stupido, deficiente, è sostenibile, è rinnovabile…”. Ce lo siamo guardati tutti, e ci siamo guardati tra di noi…”mamma mia che gente che esiste sulla terra”, mi sono detto. Quello era il loro segnale, era l’inizio dell’attacco, erano i loro tamburi di guerra, era il loro avvertimento. Bisognava intervenire.
Prendo fiato, ruoto la mia testa e scrocchio la mia cervicale per liberare energia e molto timidamente
sussurro “Ma lascialo parlare…”… il cobra si gira verso di me e mi guarda inferocito gridando di nuovo, “E’ un discorso sciocco è un signore stupido”. Respiro, conto fino a mille e mi sto zitto. La prima battaglia l’ha vinta lui.
Arriva il momento tanto atteso, atteso soprattutto perché il proiettore che doveva illustrare il progetto si era rotto, (forse un segno divino???), ne arriva un’altro, dopo circa due ore, sembrava appena comprato da un rigattiere o a porta portese.
Ed inizia la presentazione della famosa Dottoressa Barbati, dell’Università privata “La Tuscia di Viterbo”, lei una ragazza tanto carina, vestita in maniera elegante, timida ma decisa. A vederla, non immagineresti mai che sia proprio lei l’ideologa di un progetto che da li a poco scopriremo basato su numeri inesistenti. Comincia a parlarci descrivendoci il nostro territorio, dove e’, come e’, quanto e’.
Il numero è impressionante, il comprensorio forestale è grande 26.282 ettari, che per farsi capire da tutti lei sintetizza con il numero simbolico di 30.000 campi di calcio. Era proprio quello che aspettavamo. Il riferimento simbolico. Inizia quindi lo sventolamento dei dati (che ci eravamo letti e riletti da più di una settimana, scaricandoli su internet) e qui notiamo da subito il primo dato, nella terza colonna di destra che fa riferimento alla produttività annuale del territorio, c’e’ il dato: 110230 tonnellate sostanza secca anno
(somma di tutte le tonnellate medie di tutti i tipi forestali presenti nel territorio – sostanza secca e’ l’albero ripulito dalle foglie e dall’acqua, quindi con un 40-50 % in meno dall’albero originale). Ed arriva la seconda tabella, quella relativa alle divisioni del territorio sul quale è conteggiato tutto il progetto. E qui ci eravamo preparati molto bene. La dottoressa ci dice che della superficie forestale di 26282 ettari, solo il 38% (media delle disponibilità dei singoli 8 comuni) è disponibile al prelievo per limiti di accessibilità e pendenza del territorio, ed equivale ad 21025 tonnellate superficie secca anno. Aspettiamo ancora un po’ prima di intervenire.
Controllo e ricontrollo il dato che mi aveva più sorpreso, ed era quello relativo al conteggio dell’intero territorio, 8 comuni tutti insieme raggiungevano i 26282 ettari di foresta disponibile, “8 comuni???… ma qui sul manifesto i comuni sono 6, Guarcino e Filettino non ci sono più”. Vedo la tabella e conto che Guarcino ha 2526,6 ettari di superficie forestale disponibile e Filettino 6051,2 ettari ed insieme fanno 8577,8 ettari, quindi la massa di legna che possono fornire loro è equivalente a 6080 tonnellata sostanza secca anno è da sottrarre (3908 Filettino + 2172 Guarcino). Confronto il dato con un ragazzo della società Studiare e Sviluppo che sedeva dietro di me, mi conferma le mie convinzioni, alzo il ditino e richiamo l’attenzione della dottoressa, la quale mi da malvolentieri la parola ed espongo i nuovi numeri. Subbuglio generale, per qualcuno era lesa maestà, sento chi da una parte mi da la ragione e chi mi da torto (erano tutti gli interessati), ad un certo punto il cobra mi si rivolge con tono sprezzante gridandomi “ma tu che cosa vorresti dimostrare con questa domanda, quale e’ il tuo fine??”, mamma mia!!!!… non ci ho visto più!!!.. parto de capoccia e gli grido “sono un cittadino che paga le tasse e voglio sapere come sono spese”.
Dal banco mi richiamano alla moderazione e mi invitano ad andare davanti a tutti a parlare, nel frattempo il sindaco Schina afferra il microfono e rivolgendosi al cobra gli grida ” QUESTA E’ UN ASSEMBLEA PUBBLICA E NON UN CONVEGNO, IL MIO CITTADINO HA IL DIRITTO DI FARE TUTTE LE DOMANDE CHE VUOLE??? Marco continua anzi vieni qui e facci capire il tuo pensiero”, non vi nascondo il mio stupore e l’emozione di avere il sentito il sostegno di quelle parole (ne approfitto per ringraziarlo pubblicamente), e mentre mi sto per alzare il cobra mi rifila una serie di frasi ma riesco ad azzittirlo con una serie di “MA CHE CAZZO VOI, NUN ME ROMPE LI COJONI”, il cobra accusa la botta, lo vedo che si ritira sulla sua sedia e si chiude su se stesso, stavolta ho vinto io.

Mi alzo e sicuro di me, vado a prendere parola davanti a tutti sti scienziati, professori, dottori avvocati e politici, tra me dico : “ma guarda tu…tutto sto casino per l’acqua calda.. va bè!!”. Mi danno il microfono che uso male, per parlarci lo devi praticamente leccare… preferisco strillare, in fondo non sono Pippo Baudo, ed inizio a parlare dei numeri che sono sballati, ci mettono 3 secondi per mandarmi in confusione “ma no ti sbagli sono ettari, no tonnellate, no kili”, interviene di nuovo il sindaco Schina che mi ha visto in difficoltà e che buttandosi sul palco afferra il microfono e li azzittisce tutti (di nuovo grazie), “GLI DOVETE DARE IL TEMPO DI PARLARE. CONTINUA!!!” … inizio allora la mia esposizione dei dati, mi sentivo alquanto ridicolo, io proprio io, diploma di ragioneria, voto 36/100, bocciato 2 volte, rimandato 4, asino in matematica, che mi metto a fare il contestatore di dati di una Università.
Da non credere….insomma faccio notare a tutti quanti che le mie osservazioni erano giuste, tutto l’approvvigionamento andava ridimensionato di almeno 33%. Infatti se togliamo da 26282 ettari, 8577,8 ettari di superficie forestale (Guarcino e Filettino, per errore le sigle delle provincie sono invertite) otteniamo 17704,2 ettari di superficie forestale disponibile (cioè 25291 campi di calcio) sui quali rifare tutti i calcoli. Se manteniamo il dato che circa il 42,35 % della risorsa forestale (era il valore percentuale di 8900 t.s.s.anno su 21025 t.s.s. anno, e ripetiamo che anche questo dato è da modificare in quanto ci sono 2 territori forestali in meno, quindi meno strade e meno pendenze da considerare) è disponibile in un territorio forestale di 17704,2 – con strade distanti al massimo 2 chilometri e mezzo e con la pendenza del territorio inferiore al 20% – la massa di sostanza secca disponibile per anno di circa 7497,72 t.s.s. anno. Se ogni anno, come dice Agriconsulting, per generare una filiera corta di cippato (alberi tritati), abbiamo bisogno di 4000 t.s.s.anno, con un anno e sette mesi, ci siamo giocati tutto la risorsa forestale facilmente disponibile ed economicamente più vantaggiosa in quanto costa di meno (in termini di gasolio) per il trasporto dalla zona della raccolta alla enorme zona di stoccaggio. E se consideriamo che in un ettaro mediamente sono prelevabili 2 tonnellate, per ottenere 4000 t.s.s, bisogna lavorare su circa 2000 ettari di boschi, pari a 2857. Questa era in sostanza la mia semplice analisi e considerazione. Ma la dottoressa convinta della sua teoria mi voleva convincere che la crescita di massa forestale annuale compensava quella tagliata…. allora ho contestato la sua teoria…Se io ho un campo dove ci sono 10 alberi ne taglio 2, l’anno dopo ho di nuovo 10 alberi oppure 8?? Non lo avessi mai fatto!!! che eresia!!! Ero come il Savonarola, addirittura contestare dei numeri scritti su un libro di una dottoressa universitaria!!! Chi mi derideva di qua, chi mi insultava di la, la dottoressa che ormai mi guardava in cagnesco, gli incravattati ed i napoletani che erano furiosi, avevo scoperto il vaso di pandora. Non ho retto, in uno scatto di orgoglio sono esploso… Non so nemmeno io che ho detto, so solo che ho fatto un macello. “MA VOISINDACI CHE C’AVETE IL PROBLEMA DELLA CALDAIA, CHE VE CONSUMA TROPPO… MA INVECE DE FA TUTTO STO CASINO CO TUTTI SI SCIENZIATI… MA CHIAMATE L’IDRAULICO!!!!”… mi ero sfogato!!!! ma il concetto era chiaro, se pagate troppo di bolletta del gas, e questo è il vostro problema, invece di aspettare 2 anni e altri 6 o 7 per questo progetto, cambiatela subito, almeno risparmiate!… E’ scoppiato il casino. E allora me ne sono andato e mi sono seduto al mio posto, il cobra nemmeno mi guardava più. Ormai era sconfitto.
L’assemblea prosegue, ormai sembrava una riunione di condominio, mano mano prendevano parola
i sostenitori del progetto che sparavano numeri iperbolici, addirittura c’era chi si vantava di aver tagliato boschi di dimensioni 20 volte superiori a quelle proposte dal progetto. Non so se mi spiego, parliamo
di 2000 ettari l’anno, 20 volte di più’ equivale a 40 mila ettari di boschi tagliati l’anno??? cioè 57142 campi di calcio l’anno. Era ormai chiaro, l’intento era quello di sminuire i numeri dei tagli, ci venivano a raccontare che 2000 ettari l’anno era pure troppo poco.
Ammazza!!!!!

Interviene poi Foppoli che è molto diplomatico, non prende una posizione anche perché ci sottolinea che è uno studio. Scoppia la bagarre. Parte uno dei nostri, Franco Di Giuseppe con articolo di giornale in mano, chiede spiegazioni, chiede al direttore di prendersi una responsabilità, parte il sindaco. Smentite, è vero
non è vero. Capiamo il suo ruolo ma fino ad un certo punto. In fondo siamo dalla sua parte. Interviene poi Ettore Passeri che con tre domande secche, li spiazza tutti, non sanno mai che rispondere, non c’e’ nulla di chiaro; lo studio è poi basato su dati non più veritieri, Trevi non consuma gasolio per alimentare la scuola da 10 anni, ormai è a metano diretto, staccarsi non ha senso, costerebbe troppo, il gioco non vale la candela. Nemmeno sul vincolo previsto dall’accordo di programma c’e’ chiarezza, gli risponde infatti l’avv. Terracciano, che rimane molto sul vago, era questo l’aspetto più inquietante di tutta la faccenda. Se un sindaco che verrà dopo, volesse uscire dal progetto, rimarrebbe incastrato da qualche vincolo di qualche clausola inserita nell’accordo di programma. Lo dice l’avvocato stesso nel primo video dal minuto 45. Anche su queste caldaie c’e’ molta ombra, sia Rita che Ettore fanno pressioni per capirne la portata, almeno in Kw, anche altre persone tra cui la Mattei di “Salviamo il paesaggio”, incalza più volte, alla fine il dato esce fuori ma poco chiaro nella sua utilità.
Da quello che si è capito con 6 caldaie, attaccate ad utenze domestiche (ma non si può’ fare perché’ non lo permette il territorio), si alimenterebbero massimo 30 utenze . Cioè si tagliano 2000 ettari l’anno di bosco, 4000 tonnellate di secco per avere il risultato di solo 30 utenze??? per noi è assurdo.
Sono ormai le 20, l’incontro volge al termine, ma prima di chiudere, arriva lui, Vincenzo Cecconi, il terminator di ogni assemblea, medaglia d’oro del divieto, mister mille-deleghe, nel ruolo di assessore all’ambiente (pure!!!), impugna il microfono con grande disinvoltura, quasi quasi sembrava che stesse
per cantare una canzone, ed inizia a proferire la sua parola, il verbo; la sua voce amplificata dalle casse avvolge tutta la sala, calda, sexy e suadente, un misto tra lo Sean Connery de Noantri e la voce calda di un doppiatore di film porno. Siamo tutti orecchie aperte. A sentire la sua voce, uno chissà che si aspetta, quale grande discorso, quale saggezza, ma invece che delusione, inizia a parlare e dice all’incirca così: “questo progetto è molto importante, e comunque si sta facendo tanto casino per un taglio che non è poi niente di che, il comune di Trevi nel Lazio, ogni anno rilascia per gli usi civici circa 30 ettari ai suoi cittadini, e sono molti ma molti di più di quelli previsti da questo progetto”… Ci sono cascate le braccia!!! ricordate la premessa???
Senza parole…

LA FRONDA E’ OSTILE