Messina si prepara a ripartire ma c’è ancora grande incertezza tra i ristoratori sulle date in cui riapriranno le porte delle loro attività. I ritardi nella comunicazione dei protocolli di sicurezza da rispettare, la confusione che si è creata tra linee guida nazionali e competenze regionali non aiuta il settore e, a poche ore dal 18 maggio, i dubbi per la ripartenza sono ancora tanti.
Nonostante un alleggerimento delle misure, rispetto a quelle che erano circolate nelle settimane scorse, riaprire non sarà immediato per molti. La riduzione di tavoli e coperti sarà difficile da sostenere, con le spese vive che si affrontano alzando la saracinesca. I tavoli infatti dovranno essere disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro di separazione tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Molti locali non hanno spazi esterni da utilizzare ed alcuni ristoranti sono davvero troppo piccoli per pensare di riaprire senza un contraccolpo economico.
Così alla fatidica data del 18 maggio non saranno molte le attività di ristorazione che a Messina riapriranno al pubblico. Abbiamo sentito alcuni ristoratori.
CHI RIAPRE IL 18 MAGGIO
“È necessario riaprire, non possiamo stare fermi – ha commentato l’imprenditore Danny Anna. Ripartiremo con un terzo del personale per il momento, il resto resterà in cassa integrazione, poi vedremo. Domani riapro il ristorante pizzeria Il Siciliano, con 85 coperti al posto dei 200 previsti, e il ristorante Quattro Elementi mentre Il Quarto di Luna, che è al mare, aprirà la prossima settimana”.
Ristorante pizzeria Il Siciliano
Domani riapre anche il Ristorante Bellavista a Torre Faro. “Riapriamo con le dovute cautele – ha affermato Marcello Startari.
Domani rialzano le saracinesche anche il Pub Messina di via Tommaso Cannizzaro, che utilizzerà anche gli spazi esterni per accogliere i clienti e far gustare le ottime pizze e le altre specialità di steakhouse, il Datterino ristorante pizzeria di viale San Martino e l’Orso di via Calapso. Tutti e tre i locali lavoravano già bene con asporto e delivery.
CHI NON RIAPRIRA’ IL 18 MAGGIO
Per molti la riapertura slitterà a giugno, così da avere il tempo di organizzarsi al meglio. È questa la scelta del Ristorante Grecale a Torre Faro, mentre il Kajiki, in centro, continuerà a far gustare la cucina giapponese con l’asporto e con il domicilio.
“Non si hanno ancora disposizioni nette e chiare sulle misure da tenere – ha affermato Francesco Rella. Vogliamo che ci sia un contesto in cui le persone possano godersi una serata in serenità e spensieratezza e in tutta sicurezza. Abbiamo accelerato i lavori stagionali di ripartenza al Grecale, vogliamo capire quali saranno le misure definitive ed avere il tempo di adeguarci e informare il nostro personale. Abbiamo un grande desiderio di ripartire a Torre Faro con il ristorante giapponese, il ristorante italiano e il cocktail bar. Punteremo sempre di più sulla qualità dei prodotti, cercheremo di essere ancor più ragionevoli coi prezzi. Oggi è un banco di prova importante per far capire quanto si può essere seri, bravi e professionali nel proprio lavoro. La risposta dell’utenza ci sarà se i ristoratori si faranno vedere seri e responsabili”.
Anche il Ristorante Marina del Nettuno ha confermato, per voce dello chef Pasquale Caliri, che per la riapertura al pubblico bisognerà aspettare i primi di giugno, mentre il cocktail bar del porticciolo turistico sarà riaperto già domani.
Il Ristorante I Ruggeri non riaprirà subito, mentre continuerà il servizio di asporto e delivery, come confermato dalla chef Ambra Gigante.
Il Ristorante Pizzeria Il Toro Nero – come confermato da Franco Vinci – vuole riaprire al pubblico ma per farlo attende maggiore chiarezza sui protocolli da rispettare. Intanto continuerà il servizio di delivery e asporto.
“Fino a quando non ci sono certezze su come lavorare non abbiamo intenzione di riaprire Parametro – ha affermato Stefano Fabio – penso in ogni caso che aprire adesso sia un po’ azzardato, la nostra clientela è molto cauta quindi pensiamo di aspettare almeno due settimane e rinviare la decisione a giugno”.
Resterà momentaneamente chiuso anche Extravergine. “Per ritornare allo standard che abbiamo cercato di raggiungere ci vorrà tempo, – ha commentato Gabriele Palano – la cura dei nostri clienti ed il rispetto delle normative deve essere garantito in naturalezza, i ristoranti non sono sale operatorie. La fretta e l’improvvisazione possono essere fatali in un momento così delicato. Siamo rimasti legati al nostro staff ed abbiamo continuato a confrontarci con realtà simili alla nostra in contatto con diversi chef per guardare al futuro non solo in Sicilia. È il momento di aspettare e, come in ogni progetto, capire le esigenze del cliente post-quarantena. Siamo fiduciosi e certi di quello che Extravergine voleva essere per il centro cittadino. Immagino i ristoranti come beauty farm gastronomiche, chiameremo per nome i nostri clienti e saranno protagonisti, il servizio avrà un ruolo centrale. Lo chef dovrà essere in grado di farci viaggiare, ora che non possiamo, raccontandoci la sua esperienza attraverso piatti concreti”.
Anche il Ristorante Sacha al momento non fornisce una data di riapertura.
Tirando le somme saranno più i ristoranti che non riapriranno nell’immediato. È chiaro che ci vorrà ancora un po’ di tempo ma noi tutti abbiamo bisogno di normalità, di tornare a emozionarci davanti a un piatto e un calice di vino. L’augurio è che i ristoranti tornino a riempirsi. Riappropriamoci di quel che ci è stato tolto e aiutiamo il settore a ripartire.
Fonte rossettoecioccolato.net