Verso il ranch finale la raccolta firme per l’esproprio del casolare dove fu ucciso l’attivista siciliano Peppino Impastato. Una vicenda dalla “lentezza” burocratica grave e l’apparente sordità delle istituzioni e che la Rete100 passi riporta all’attenzione dell’opinione pubblica. Una discarica sovrasta l’edificio dove fu ritrovato il corpo di Impastato, con buona pace per la memoria di chi ha avuto il coraggio di denunciare l’affare mafioso tra Cinisi e Terrasini.
Si terrà giovedì 10 maggio a Palermo, alle ore 10 nella sede dell’Associazione Libera – Bottega dei Sapori di Piazza Castelnuovo, la conferenza stampa delle associazioni che chiederanno l’esproprio del casolare dove fu assassinato Peppino Impastato.
Viste le precarie condizioni del casolare dove fu trucidato Peppino Impastato, un mese fa Rete 100 passi ha lanciato una petizione on line “Salviamo la memoria di Peppino Impastato” per chiedere al Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta di avviare la procedura per l’esproprio. Il procedimento già promesso dalla precedente giunta regionale non era mai andata in porto.Era settembre del 2011 quando dalle colonne de ‘La Repubblica’ il fratello di Peppino, Giovanni Impastato, lanciava un appello per preservare il valore simbolico rappresentato da quell’edificio. Un appello caduto nel vuoto della burocrazia e della lentezza della macchina politica tipica di noi siciliani.
Rete 100 passi e Casa Memoria, per rilanciare l’iniziativa, hanno indetto una conferenza stampa per le ore 10 ed una manifestazione pubblica per le ore 11 con diretta su Radio100 passi.
Sono previsti gli interventi di: Giovanni Impastato (Casa Memoria e fratello di Peppino), Danilo Sulis (Rete 100 passi e promotore dell’iniziativa), Giovanni Pagano (Libera Palermo).
E’ prevista anche la partecipazione di Umberto Di Maggio, coordinatore di Libera-Sicilia; Claudio La Cavera, Museo della ‘ndrangheta; I.M.D. (Associazione 100×100 In movimento).Tra le adesioni raccolte dirette al sito, http://change.org/peppinoimpastato e le mail arrivate a, [email protected] sono state raccolte già 30.000 firme. La possibilità di aderire rimane aperta sino al 9 maggio quando le firme saranno ufficialmente consegnate al Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, invitato in contrada Feudo davanti al casolare.
“Noi crediamo – scrivono gli organizzatori della petizione – che l’esproprio sia un atto dovuto nel rispetto dell’impegno antimafia di Peppino Impastato e di tutti coloro che sono morti per non aver abbassato la testa”. “La memoria dell’impegno antimafia di Peppino non può finire in discarica – ha aggiunto Sulis – e abbiamo il dovere di mobilitarci per impedire che questo accada, ognuno può far sentire la propria voce aderendo alla petizione”.
Peppino Impastato, ricordiamo, fu ucciso per aver denunciato la mafia dai microfoni della sua radio, ‘Radio Aut’, una vicenda che si è consumata in un luogo fortemente intriso di malavita (lo stesso Impastato era figlio di una famiglia associata al boss locale Badalamenti). Fu assassinato il 9 maggio del 1978, lo stesso giorno del ritrovamento dello statista democristiano Aldo Moro. Gli assassini tentarono di farlo credere un terrorista facendolo saltare in aria sui binari della ferrovia, un vizio che in parte è riuscito a ritardare le inchieste tanto da giungere alle responsabilità solo nel 1997 con l’arresto di Badalamenti e del suo sottoposto quali mandatanti dell’omicidio. La caparbietà dei suoi compagni, che trovarono in un vicino casolare una pietra con il suo sangue, fece però affiorare la verità sulla sua morte.
Durante l’evento sarà presentato anche il programma della commemorazione del 35° anniversario dell’assassinio di Peppino, previsto per l’8 e 9 maggio.
Contatti
335 8087476
per ulteriori dettagli:
http://rete100passi.it/#!iniziative-attivity/c253t
per firmare:
http://change.org/peppinoimpastato
per aderire:
[email protected]
© proprietà foto dell’Associazione culturale Peppino Impastato – Casa Memoria.