Scouting in politica: la scuola messinese

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Nei mesi scorsi si è  parlato di “scouting della politica”, ovvero quel sentimento proteso verso l’ignoto – tipico dei seguaci di Sir Robert Baden-Powell – esteso stavolta all’agone politico. E’ in sostanza l’antropologia grillina che ha sconvolto tutti i sondaggi e mandato in aria ogni gioco facile per la classe politica italiana. Da qui anche il tentativo di Bersani di lanciare un’opa sui Cinque Stelle. Famosa la sua campagna di scouting, con l’obiettivo di osservare i propri interlocutori, valuterne le reali intenzioni ed “assumerli” nella compagine di governo, salvo vedersi deriso da una capogruppo – tale Roberta Lombardi – “convinta”, suo malgrado,  di ritrovarsi dentro il tubo catodico durante le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Operazione non riuscita, quella dell’ex segretario Pd, come sappiamo. Cosa c’entra questo con lo scoutismo?

Mentre i “grillini” mancano di un minimo di ossatura istituzionale e di “sansionabilità morale”, i veri portatori di “innovazione” sono proprio quanti nello scoutismo si sono formati. Alle scorse politiche sono stati assicurati seggi a numerosi “esploratori”, segno di un cambiamento comunque in atto anche se non reso evidente dall’exploit di Grillo.

Matteo Renzi, anche lui dai trascorsi nel movimento – il sindaco dirigeva Camminiamo insieme, rivista dell’Associazione guide e scout cattolici italiani –ha candidato Roberto Cociancich, 52enne milanese a capo degli oltre 8 milioni di scout cattolici nel mondo, facendolo eleggere al Senato. A Cociancich, nella nuova esperienza parlamentare, si è aggiunto anche Edoardo PatriarcaPresidente del Centro nazionale del Volontariato, già capo nazionale Agesci e Segretario delle Settimane sociali del Cattolici. Due nomi di peso che faranno la differenza, nonostante la confusione regni nell’emiciclo e dentro i partiti.

Lo scoutismo, 200 mila aderenti in Italia (175 mila Agesci), sforna così politici dopo volti noti di spettacolo, cultura e impresa. L’ex Ministro Corrado Passera e Stefano Belisari in arte Elio come Marco Baldini sono due facce di una medaglia variopinta di talenti ed intelligenze.Brutta pagina invece per Luigi Lusi, arrestato per i fondi manipolati del proprio partito.

Descrivono tra gli ambienti scout un Daniele Luttazzi come capo severo del proprio gruppo, mentre di Jovanotti si dice che si sia fermato al primo scalino della lunga corsa verso l’ “esplorazione della vita”, verifica di un anno per lui. Fazzolettone e calzoncini corti anche per giornalisti come Sergio Valsania, Beppe Severgnini, Massimo Giletti e Roberto D’Agostino, ma solo i capi Piero Badaloni e David Sassoli sono in politica. E a Strasburgo, con Prc, è stato Vittorio Agnoletto, già maestro dei novizi a Milano. Sul fronte opposto, Ignazio La Russa, centrodestra, mosca bianca fra scout di sinistra come Giuliano Pisapia, Giovanna Melandri, Giuseppe Fioroni e il candidato per il centrosinistra alle scorse regionali in Lombardia Umberto Ambrosoli

Sfatato il tabù di uno scoutismo disincarnato dalle cose concrete della società, i nomi di cui sopra diconol’esatto contrario, gli scout sono forse tra i più attenti “cittadini” a volersi confrontare con chi si assume la responsabilità di governare la cosa pubblica.Veniamo a noi!

La scuola messinese

Preparativi in corso al Teatro Cristo Re di Messina, dove sabato 18 maggio, alle ore 18.00, si terrà un incontro tra l’Agesci della Zona dello Stretto e i candidati alla poltrona di sindaco della città. Nessuna passerella per i potenziali “primo cittadino”. Ad ascoltare idee e proposte – fanno sapere gli organizzatori – saranno proprio i candidati sindaco, segno che gli Scout non sprecheranno l’occasione per porre all’attenzione della classe politica le necessità ravvisate e vissute essendo una delle realtà più presenti nel tessuto sociale della città. 

“Un giro tra le idee” è il titolo dell’evento. Un incontro pubblico per esporre le proposte sulla città ai candidati a sindaco in materia di viabilità, servizi sociali, lavoro, ambiente, arte e cultura.

Un’iniziativa dal fortissimo impatto educativo teso a rafforzare i concetti di partecipazione attiva e comunitaria alle decisioni che contano nel breve termine e contrastare sentimenti di disaffezione nei confronti di uno strumento importante come il voto. 

L’evento è stato pensato nell’ambito delle attività del Programma di Zona Scout per l’anno in corso cogliendo l’occasione rappresentata dalle elezioni amministrative come strumento di conoscenze delle reali opzioni a cui andranno incontri gli elettori dinnanzi a quanti si presenteranno in queste settimana alla porta di ogni famiglia chiedendo il loro consenso. 

“Da qualche mese – spiegano i rappresentanti Scout Agesci Zona dello Stretto – siamo impegnati ad elaborare una serie di proposte che verranno sottoposte ai candidati, i quali saranno chiamati soprattutto ad ascoltare e, quindi, ad un breve commento di quanto loro proposto. Se ne può cogliere il carattere fortemente alternativo rispetto agli usuali confronti elettorali, nei quali i cittadini sono chiamati quasi esclusivamente ad ascoltare lunghi monologhi e comizi. Tale struttura riflette inevitabilmente la concezione di partecipazione democratica che permea l’essere scout, una partecipazione che è anzitutto uno stile di vita fatto di scelte e di assunzione di un ruolo attivo di testimonianza delle stesse. Quest’evento, oltre che occasione educativa, è un forte momento di interazione tra l’Agesci e la Città, intesa nel suo significato più profondo di polis. E’ occasione nella quale col nostro stile e con la nostra essenza che risiede nel fare educazione, ci proponiamo quale parte della società pronta a svolgere sino in fondo il suo compito, al fine di contribuire a lasciare il mondo un po’ migliore di come lo ha trovato”.

E’ proprio dello spirito degli Scout il venire incontro al proprio territorio, valorizzarne le peculiarità e improntare l’azione formativa dei propri gruppi agli ideali di bene comune, cura dell’ambiente e delle buone relazioni. L’iniziativa si colloca nel percorso educativo che consente a numerosi ragazzi di aprirsi alle sfide della globalizzazione partendo dal dato del proprio contesto di vita e proprio all’aspetto educativo dell’ascolto e dalla presa di coscienza collettiva che gli Scout si sono sempre distinti nelle loro iniziative, nella presa in carico dei più piccoli che, avviandosi alle tappe previste dal cammino di gruppo, acquisiscono così carattere, affiliazione al contesto aggregativo, dedizione ed un codice di comportamento non formale ma il cui fine ultimo è di dare la possibilità ai giovani di diventare “buoni cittadini”.

Sullo sfondo, il destino delle realtà locali, tra tagli di risorse e politiche che non possono più basarsi sui concetti storici superati e che oggi vedono proprio in esperienze come lo scoutismo la chiave di volta per uscire dalla crisi. Il dato nazionale insegna.

Un’opportunità offerta alla città anche per apprezzare più da vicino l’esperienza degli scout, tesa a favorire comportamenti rispettosi dei valori che tengono unita una comunità, comunità che vive un momento storico difficile soprattutto per le nuove generazioni e i soggetti fragili come anziani e disabili. Chi non ha un trascorso nello scoutismo in città? Quasi per abitudine ereditata ma anche sempre più per scelta, sono numerosi i genitori che accompagnano i propri figli verso questa esperienza formativa e di vita.

Tutti i candidati a sindaco interpellati si sono resi disponibili e hanno assunto l’impegno di essere presenti, consci dell’importanza dell’iniziativa. Motivo in più per esserci numerosi.

 

 

Iniziativa_Un_giro_tra_le_Idee.pdf

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