Scuola, la cisl di messina lancia l’allarme

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Una nuova scure si sta per abbattere sulla scuola siciliana e su quella messinese in particolare a causa della procedura avviata dalla Manovra finanziaria di Luglio 2011 e chiamata “Razionalizzazione della rete scolastica e Dimensionamento delle Istituzioni scolastiche autonome”.

A lanciare l’allarme sono il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese e il segretario provinciale della Cisl Scuola Laura Fleres che esprimono “preoccupazione  per le serie ripercussioni che ci saranno anche nella nostra provincia, a causa dell’operazione  messa in atto dal Ministro Gelmini per fare cassa”.

Una manovra che prevede come, entro il 31 dicembre 2011, debbano sparire definitivamente le autonomie dei circoli didattici e delle scuole medie, sostituendoli con gli Istituti Comprensivi, modificandone i parametri e innalzando il numero degli alunni da 500 a 1000, salvo qualche limitata deroga per le scuole che si trovano in comuni montani, in piccole isole e minoranze linguistiche. In questi casi il numero di riferimento per mantenere l’autonomia è  500 e non 1000”.

“Sempre più spesso i tagli della spesa pubblica – sostengono Genovese e Fleres – pregiudicano servizi essenziali come, in questo caso, il diritto allo studio, perdendo di vista le esigenze e le istanze del territorio, mettendo in difficoltà le famiglie e in crisi la funzionalità dell’istituzione scolastica. Le conseguenze di questa operazione, infatti, si ripercuoteranno sui servizi che i comuni, già in difficoltà per i tagli subiti, non saranno più in grado di garantire come nel passato”.

Infatti, secondo la Cisl e la Cisl Scuola di Messina, non si tiene conto delle condizioni socio-economiche del territorio, dei difficili collegamenti con altri Comuni e della peculiarità di un territorio messinese format da 108 comuni.

Per questo motivo la Cisl Scuola di Messina, in raccordo con la Confederazione, ha avviato in tutta la provincia, una serie di incontri con i dirigenti sindacali per monitorare la situazione e scongiurare conseguenze sociali e occupazionali derivanti dal dimensionamento delle istituzioni scolastiche in questione.

Nella provincia di Messina le scuole attualmente autonome, riferite al I ciclo di istruzione, cioè materne, elementari e medie sono 107, ma sono solo poche quelle che già possiedono i requisiti per mantenere l’autonomia. Addirittura il Miur ha previsto che saranno solo 66 quelle superstiti con un taglio di 41 istituzioni scolastiche, corrispondente a una percentuale del 38%, la più alta tra tutte le province siciliane.

“Ancora una volta – sostengono Tonino Genovese e Laura Fleres – la provincia di Messina paga lo scotto della scarsa considerazione a livello regionale e nazionale e dello scarso interesse che i nostri rappresentanti politici rivolgono al mondo della scuola e alla tutela delle istanze territoriali”.

Il sindacato evidenzia come non siano state considerate le reali esigenze del territorio, come il mancato riconoscimento di “comune di montagna” a parecchi centri oltre i 600 metri sul livello del mare, come previsto dalla legge 1 marzo 1957 ancora le difficoltà legate ai trasporti dai piccoli centri a quelli più grandi.

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