Se le Scimmie non mangiano più noccioline

Si può sempre scegliere nella vita, anche quando è difficile, anche quando tutto attorno a te usa  l’unico alfabeto conosciuto: quello della violenza.

Una violenza cieca a tal punto da non esitare a scaricare l’intero revolver contro uomini, donne e bambini. A dispetto delle leggende. Non ci sono “bombe intelligenti”  in questa guerra. E la camorra, come tutte le mafie italiane e non, è una guerra più o meno dichiarata allo stato di diritto. Uno Stato alla rovescia. L’unico Stato possibile, in molti casi, definito efficacemente “O sistema” o Cosa Nostra, a seconda le latitudini. In ogni caso si tratta di associazioni criminali che parlano di morte, che sporcano di sangue anche le coscienze dei più giovani, non esitando ad arruolarli come soldati nella scalata a tutti i gradini del crimine. E allora diventa tutto naturale: spacciare, rubare, uccidere. Disposti a tutto, pur di guadagnare la stima del boss che ha potere di vita e di morte su fette consistenti di popolazione, un boss che è l’Azienda Unica e senza concorrenti su cui si fonda un’economia non solo locale ma, sapendo mettere assieme i fatti, va ben oltre i confini nazionali.

Ha una storia singolare Alessandro Gallo: figlio di un affiliato di camorra e cugino di una delle   donne killer più temute, Nikita, era, anche lui, destinato a seguire quello che sembrava un destino ineluttabile. Sogna di conquistare le vette del crimine per dimostrare all’organizzazione camorristica  quanto fosse capace e sveglio, per potere abbracciare il suo idolo, “o boss”. Per farlo non esita ad obbedire a ogni ordine e, come le scimmie, obbedisce in cambio di un premio. Per lui e suoi pochi anni di adolescente non sembra esserci via di scampo, avviato come sembra verso una brillante carriera da camorrista. Fino a quando questo corridoio stretto e senza vie d’uscita, che sta per condurlo verso un destino già segnato,  non si inceppa grazie a un minuscolo granellino di sabbia chiamato scuola. Una scuola nella periferia violenta di Napoli, una scuola violentata, assaltata, sventrata dalle guerre fra bande di giovanissimi criminali. Eppure, dentro questo scenario infernale, in cui l’antistato sembra invincibile, una professoressa e, attraverso di lei la figura di Giancarlo Siani, compiono un piccolo miracolo, strappando un ragazzino dalle fila militari “d’o sistema” fin dentro la malia di un palcoscenico. Questa, nella sostanza, la storia narrata dentro il suo primo romanzo, Scimmie, vincitore nel 2011 del concorso letterario Giri di Parole, bandito dalla casa editrice Navarra Editore di Palermo. Un vero e proprio successo editoriale con cui l’autore dà prova della sua grande sensibilità; gira instancabilmente per le scuole d’Italia per raccontare la sua storia a tanti studenti, circa 25 mila finora, che ascoltano rapiti la testimonianza vivente di un riscatto, della possibilità di scegliere, sempre. Parla con loro con immediatezza, con semplicità e schiettezza, rispondendo a domande che probabilmente gli bruciano dentro, senza mai sottrarsi. Nemmeno quando gli chiedono dei rapporti col padre galeotto. Colpisce, chi sa ascoltare le piccole vibrazioni dell’anima, quando risponde che lo Stato, quello vero, ha vinto su suo padre tutte le volte che non ha potuto applaudire ai suoi successi, quando non ha potuto partecipare ai vari premi guadagnati in questi anni; ha vinto lo Stato quando non ha assistito alla sua laurea o quando si è sposato o quando  gli è nato il primo figlio. Lo Stato ha vinto per ogni gioia di cui si è privato per compiacere la camorra.

Non ci sono prese di distanza da parte di Alessandro Gallo nei confronti di un padre criminale: ha una sensibilità così spiccata questo giovane artista, ha una consapevolezza così chiara dei confini fra bene e male e ha una conoscenza così profonda della mente e dell’animo umano che lo porta a non rinnegare nulla, men che meno l’amore di figlio, un amore che traspare forte da ogni sua parola.

Non si ferma questo giovane scrittore: ha in cantiere progetti teatrali e laboratori con l’occhio sempre attento alla formazione dei più piccoli, soprattutto di chi sembra stretto all’angolo dell’illegalità da una società disattenta e che fa di tutto per perdersi per strada i suoi “pezzi” migliori.

Sta già lavorando a un altro libro, Alessandro Gallo, di cui non vuole svelare i contenuti. Noi aspettiamo fiduciosi di leggerlo ancora.

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