Sinagra e l’industria tessile

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C’è stato un momento in cui l’industria tessile e il territorio nebroideo erano promotori di prospettive occupazionali ed è per questo che a Sinagra si è tenuto un convegno promosso e organizzato dalla Femca e Cisl di Messina, con la collaborazione dell’amministrazione comunale con lo scopo di dar voce a tutte quelle lavoratrici espulse dalle attività produttive che fino a qualche tempo esistevano sul territorio. La sfida quindi che è stata posta è stata quella di recuperare le competenze della sartoria artigianale da mettere al servizio della produzione di alta moda, in modo tale che si possano generare nuovi posti di lavoro.

“A Sinagra, ha detto Tonino Genovese segretario generale della Cisl Messina, c’era un’industria tessile molto florida che è andato in crisi per il moltiplicarsi della concorrenza. Oggi si vuole riscrivere una nuova pagina, interessando l’alta moda in modo tale che la nostra economia trovi un nuovo slancio. E’ chiaro che un convegno ha solo il merito di accendere i riflettori sulle nostre eccellenze che spesso anche noi non conosciamo, ma è necessario fare rete per creare “nuova impresa”. Nel paese nebroideo la storia di due donne hanno colpito l’attenzione dei partecipanti. Una è quella di Angelica Di Lapi che grazie all’aiuto di un imprenditore di San Lorenzo ha avuto la possibilità di passare dal ruolo di operaia a imprenditrice: “E’ stata una svolta molto difficile-ha detto- ma nello stesso tempo bellissima perché finalmente puoi dare il meglio di te stessa in qualcosa che senti tuo. L’altra grande soddisfazione è quella di lavorare nella tua terra perché oggi molti giovani, trentenni e più giovani, sono costretti ad emigrare all’estero. Ora più che mai credo che bisogna sempre più rivalutare le nostre forze e riscoprire le nostre risorse”.

Altro esempio positivo è stato quello di Aurora Caruso, giovane neolaureata messinese, fashion designer che a soli ventuno anni sta avendo la possibilità di fare uno stage in una prestigiosa casa di moda italiana e la sua testimonianza dimostra che è possibile costruire il proprio futuro lavorativo attraverso le antiche tecniche artigianali spesso considerate fuori dal tempo: “Sin da piccola- ci ha raccontato-ho avuto la passione per la moda. Entrambe le mie nonne mi hanno trasmesso i trucchi del mestiere, poi devo dire grazie alla formazione al liceo Ernesto Basile di Messina e a Milano che mi ha dato visibilità. Ho partecipato a parecchi concorsi e con la tesi di laurea mi sono messa alla prova realizzando degli abiti che si ispirano al mito di Aracne e quindi alla cultura siciliana antica e solo un mese dopo sono stata selezionata per far parte di una sfilata di moda in Svizzera. Tutte le testate del settore hanno parlato di me.

Le donne di Sinagra hanno intenzione di rimettere in piedi la storia del settore tessile e credo sia importante che questa realtà emerga perché a Milano, dove io lavoro, le industrie più grandi si rivolgono all’estero. Sarebbe insomma un’ottima occasione per far riparlare della Sicilia e di tutte le sue tradizioni che sono una punta d’eccellenza”.

Sui Nebrodi, insomma, per uscire dalla crisi imperante  che sta attanagliando l’intero stivale si vuole sfuggire dal grande fenomeno della globalizzazione che ha reso impercettibili le sfumature per ritrovare la bellezza dei particolari e delle cose fatte artigianalmente.

 

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