Sono Siciliano e faccio Rock ‘n’ Roll

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il ‘Dissesto’ ospita la prima tappa del tour promotion di “OU”, il nuovo disco dei Demo Mode. Dopo il primo esperimento, dal sapore pop-alternativo, a quattro anni da “Hai paura”, signore e signori, a voi il Rock ’n’ Roll.

Riprese le file della precedente formazione, a seguito di uno spontaneo ‘Taglia e incolla’ la band messinese mette al mondo “OU” figlio d’abilità, talento, genio e stile.

Tutti i meriti di una produzione che li ha visti destreggiarsi in prima persona, dalla grafica dell’album, alle riprese del videoclip.

“Abbiamo lavorato al videoclip con una trouppe di amici e persone che lavorano nel settore abbiamo investito sul nostro territorio, sulla nostra gente. Non abbiamo commissionato, ci siamo dedicati a qualsiasi tipo di lavoro, la foto in copertina è stata scattata nel nostro appartamento! abbiamo lavorato autonomamente. Di necessità virtù.”

Ha curato la grafica e il logo della band, Dario Naccari, da sempre, la fascinosa voce del gruppo, autore dei testi.

“Ogni cosa che ho scritto è stata esaminata, smontata e rimontata durante vere e proprie sedute di brainstorming, ma ogni testo ha una intenzione.”

Dieci le tracce, fra le quali la reinterpretazione di “Forma e sostanza”,  dei C.S.I. e della Celentanissima “Prisencolinensinainciusol”.

”È una cosa divertente che cattura l’ascoltatore, ma volevamo fare delle scelte che non fossero banali, tornare indietro e ascoltare cose anche lontanissime da noi e dal nostro genere. Senza pensare è arrivato, “Prisencolinensinainciusol”, un esperimento molto strano, le parole sono organizzate con una sequenza ritmica studiata e complessa, in questo brano succede che stiamo suonando tutti uno strumento, io non dico,  fungo da strumento ritmico. Micidiale.”

 Amici da sempre, musicalmente affini, “ Tanto lavoro, impegno e sala prove”: combinazione ad hoc.

La personalità delle corde, colonne e guide, delinea la prestanza dell’album.

“Al momento di registrare alcuni testi con alcune melodie non si assemblavano bene, stavamo li a cercare di capire la personalità che volevamo dare al brano se volevamo essere pop o se volevamo qualcosa che ci portasse verso un’altra direzione. Dagli accordi è facile che nascano le parole, ma vestire un testo è un lavoro astratto e impegnativo.”

Il sound robusto è ancorato al basso di Peppe Munaò. Chitarra storica della band, in prima linea nella produzione del videoclip di “Codici”, il primo singolo, è Morgan Maugeri.

Il tempo impiegato alla revisione dei brani ha prodotto una soluzione equa e incalzante, uno spregiudicato mix armonico.

 “I pezzi sulla tavola erano tanti abbiamo fatto una scrematura per dare luce a quelli che avessero un valore palpabile in tutto questo lavoro”

Decisive e incisive le percussioni, alla batteria, fulcro e snodo delle coesioni sonore del gruppo, David Cuppari.

“La musica dei Demo Mode padroneggia due caratteri: un suono forte e testi pieni. A seconda del posto in cui suoni fai assaggiare agli spettatori quello che vogliono, in un teatro ad esempio fai un set acustico più accomodante per lasciare spazio al contesto, ascoltare e riuscire a capire meglio. È giusto educare l’ascoltatore ad entrambe le soluzioni ed essere in grado di comunicare ora attraverso gli accordi ora attraverso le parole.”

Efficace manufatto dai tratti sonori del Rock all’inglese, che profuma di Mediterraneo e strilla con veemenza OU!, alla messinese.

“Dimostrare l’appartenenza a un territorio è importante, potevamo andare a registrare in qualche studio strafico al nord Italia, invece siamo rimasti in Sicilia anche per la produzione del disco (Dcave). “

L’importante senso di appartenenza caratterizza e determina lo start promozionale che parte da li, dalla loro terra.

“Come in una battaglia conquisti prima il tuo territorio, formi l’esercito, quando conquisti la nazione, ti espandi e miri oltre.”

Dalle schitarrate in piazza al concert tour: dopo la tappa romana, i Demo Mode si esibiranno il 29 novembe a Tauria Nova, il 30 novembre nel reggino, il 23 dicembre a Messina.

Giovanna Romano

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Comunicazione: scambio di informazioni che nasce dalla differenza tra ciò che prima non c’era e ora c’è. Che genera a sua volta altre differenza creando scambio relazionale. Da sempre i giornalisti come gli artisti, i poeti, i pittori, dipingono a parole l’evolversi della società, delle culture e del genere umano. Un giornalista percepisce prima le differenze e le ‘mette in piazza’, ascolta vede e racconta facendosi portavoce talvolta della comunità, talvolta del singolo. La curiosità e l’impegno di chi come me sente la necessità di informare e creare scambi d’opinione è il motore di questa professione. La strada è lunga ed io sono solo all’inizio. Laureanda in Scienze della Comunicazione: Editoria e Giornalismo presso l’Università degli studi di Messina. Giovanna Romano

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