di Novella Aurora Spanò
di Piergiorgio Scuteri
La commossa testimonianza di un uomo che ricorda le prime ore del disastro, lo sgomento davanti alla voragine di via Puntale, la disperata ricerca di corpi sotto il fango e la dolorosa constatazione finale: “Speravamo di trovare sopravvissuti, ma mi pare che abbiamo scavato solo morti”.
Il paese è ormai sfollato, completamente disabitato.
La notte, il coprifuoco spegne ogni rumore.
Ma ogni mattina, da trenta giorni, un uomo che ha in volto l’espressione stanca di chi la notte non dorme più, torna a lavorare, in una sorta di estasi, per ripulire le strade di Giampilieri.
Torna sui luoghi del disastro, ogni giorno, non per pulire la propria casa o per curare la propria “roba”,
ma per testimoniare la vita che scorreva in quelle strade: ciò che lo spinge a tornare tutti i giorni a Giampilieri è il desiderio di custodirne la memoria, di restituire dignità ai morti, che dice di aver “… scavato uno per uno…”.
Porta il respiro, tramite i ricordi, per restituire il futuro al suo paese.
Per questo motivo è un eroe, un predestinato che compie un dovere:
Andrea Oliveri porta sulle sue spalle il peso della comunità,
la memoria di un paese che rischia di svanire
Alluvione di Messina – 1 ottobre 2009
Vittime 31
Dispersi 6
Sfollati 1656