Tre strade per tre donne a Catania

Presentato nella Sala conferenze del Museo Civico Castello Ursino

Cosa fanno insieme 100 studenti  delle scuole catanesi di ogni ordine e grado-  i loro docenti, il Sindaco Raffaele Stancanelli, l’assessore alle pari opportunità Carmencita Santagati, la referente di Toponomastica femminile per la Sicilia orientale, Pina Arena? Nella magnifica cornice del Museo Civico  Castello Ursino presentano il loro libro “Tre strade  per tre donne a Catania”  che Pina Arena- curatrice dell’opera- presenta come il frutto di un lavoro condiviso, di un’azione di cittadinanza attiva in cui si è creato un circolo virtuoso di partecipazione democratica: gli studenti, accolgono  la proposta di Toponomastica femminile che chiede intitolazioni di strade alle donne,  osservano la città, denunciano la disparità di genere  anche nella toponomastica, studiano, scrivono e chiedono intitolazioni di strade e piazze a tre donne ; le istituzioni rispondono e sostengono  la proposta in un percorso che, da un Concorso,  porta alle intitolazioni e alla raccolta in un libro  dei lavori che sono stati prodotti.

Oggi, quindi,  il libro viene  presentato:   raccoglie  50 delle 120 biografie proposte dalle scuole e le motivazioni delle e degli studenti che hanno candidato donne di ogni tempo, note o per nulla note, che si sono distinte in   campi diversi– dalla politica  alla cultura, dall’imprenditoria all’associazionismo, dalla scienza allo sport.

Un’opera semplice e diretta, che dà la parola alle donne   di cui si raccontano le storie e alle e agli studenti che spiegano le ragioni per le quali le hanno scelte. Ci sono sempre ammirazione e rispetto, talora  indignazione e rabbia nelle parole delle  e dei giovani biografi: “…dobbiamo restituirle il merito che gli uomini  le hanno rubato” scrive Elisa, proponendo un’intitolazione a  Rosalind Franklin, defraudata delle sue scoperte.  Colpisce nel racconto come nelle motivazioni il ritorno di parole forti: “rigore”, “coraggio”, “ responsabilità”, “senso morale”. Scrive Anna  motivando la candidatura di Aung Suu Kyi  “sorridendo ha lottato e lotta per la pace, non solo del suo paese ma del mondo di noi tutti”; Michelangelo ha proposto Francesca Morvillo ”perché è stata  una donna  che    non amava  comparire, lavorava con rigore e gentilezza  per il bene delle altre persone”.

Per questo il sindaco Raffaele Stancanelli apre l’incontro dicendo  di aver voluto “fortemente essere a fianco di questa iniziativa, perché pone a contatto con la parte più bella di questa esperienza di primo cittadino: il futuro di Catania, i nostri giovani”. Concorda Carmencita Santagati sottolineando che l’iniziativa “Tre strade per tre donne a Catania  ha dato agli studenti la possibilità di prendere ”coscienza del loro ruolo di uomini e donne  e del rispetto dovuto all’altro nel rispetto delle differenze”.  Anche Grazia Giurato, amica dell’iniziativa, parla di un “percorso di democrazia” che deve essere continuato. La prof.ssa Pina Arena va oltre e  chiede  l’introduzione delle quote rosa nel regolamento toponomastico di Catania, e  la partecipazione di un membro di Toponomastica femminile ai lavori della Commissione. Dà, infine, la parola alle e agli studenti presenti in aula perché raccontino la loro esperienza, alle amiche del mondo della cultura e dell’associazionismo presenti –  alla scrittrice Samanta Giambarresi, ad Adriana Palmieri, presidente dell’associazione dedicata a Stefania Noce- che hanno aderito e sostenuto il lavoro delle scuole.

  Nadia chiede infine la parola,   parla a  nome degli studenti  presenti- del Liceo e dell’Istituto Tecnico “”Vaccarini”, capofila dell’iniziativa,  dell’ IC “De Felice”, dell’IC “San Giorgio”, dell’Istituto Sacro Cuore (autori della bella copertina del libro)- e chiede di continuare a lavorare insieme. Un applauso segue le sue parole e conferma che l’azione di cittadinanza attiva intrapresa non si chiude qui

Daniele Ragusa