“Un Giardino delle Giuste e dei Giusti” -2019

Le Giuste ed i Giusti sono donne e uomini contro la mafia, contro i poteri forti, contro i regimi polizieschi che limitano le libertà

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Cresce la comunità dei “Giardini delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola” e, al suo quarto anno di vita,  alla quarta manifestazione conclusiva, si ritrova  più grande, appassionata, ricca di frutti dati e da dare:  ne fanno parte  le scuole dei  giardini dedicati   a donne ed uomini di valore che hanno fatto più giusto questo mondo, spesso dimenticati o non riconosciuti, dando speciale evidenza alle donne che la Storia ha cancellato. Studenti, insegnanti, dirigenti delle scuole raccontano un anno di lavoro per la parità e la legalità, disegnando profili  di persone  “ordinarie e straordinarie insieme”  che diventano  modelli di umanità accogliente, che hanno fatto con gioia, senza “sentire pesi e sacrificio”,  battaglie di libertà, accoglienza, giustizia, parità, aiuto all’altra parte dell’umanità, quella più svantaggiata, fragile o povera, perseguitata perché diversa.

  Le Giuste ed i Giusti sono  donne e uomini  contro la mafia,  contro i poteri forti,  contro i regimi polizieschi che limitano le libertà,  dissidenti e disobbedienti in nome della parola libera e del libero pensiero, della pace, del dovere di accoglienza,  del diritto all’acqua, all’istruzione, alla bellezza.  E’ un universo “diverso” che emerge e in cui le donne si alleano con gli uomini per il sogno-progetto comune di mondo “per l’umanità”.

Così i Giardini crescono nelle scuole e oltre:   albero dopo albero, in questi anni sono diventati luoghi identitari, come accade all’IIS ”Raeli” di  Noto dove la memoria di donne e uomini contro la mafia si abbellisce quest’anno di statue realizzate da studenti, in un parco di memoria umana, storica ed artistica;   restituiscono  storie inedite che ridisegnano la Storia dei territori: accade ad Aci Catena,  sotto la guida appassionata della professoressa Patrizia Salerno che riscopre la vicenda eroica, mai  approdata sui libri di scuola, mai  raccontata nelle nostre aule, di donne che combattono per l’acqua una battaglia di giustizia e vita più umana; i nostri Giardini crescono  anche nella dimensione virtuale e approdano ai social, in una pagina  che fa incontrare studenti, insegnanti, amiche ed amici che sostengono l’iniziativa: è “una pagina di  servizio”, che, utilizzando le risorse-social, mette in condivisione il lavoro che ognuno realizza nella propria scuola, coltivando la memoria e piantando Giardini.

Così, immagini, parole, racconti di vite di donne Giuste e uomini Giusti s’intrecciano, gli alberelli intitolati crescono sotto gli occhi di tutti, l’incontro tra chi lavora per la memoria, e anche così fa più giusto mondo,   si amplifica nella condivisione.  Puoi vedere il Giardino piantato a Stoccolma, a Mazzarino, a Catania , a Misterbianco, ad Enna, a Parigi, a Costanza, a Francavilla. A Scicli, a Noto, ad Avola, a Siracusa.

E non sono sole le scuole nel loro impegno di tutela e cura  della memoria, di raccolta di storie mai raccontate, di riconoscenza per donne e uomini  che hanno dedicato le loro vite ad una causa di giustizia: con i ragazzi e le ragazze delle scuole   ci sono  le associazioni che promuovono il progetto, Fnism-Catania e Toponomastica femminile, le associazioni che lo sostengono, la Fondazione Fava, Osez Le feminisme, l’UDI-Catania, La Fildis-Catania, Le Siciliane-Casablanca. 

C’è ancora una volta la Forestale di Catania che   ha donato gli alberelli che abbiamo donato alle scuole; c’è   Liliana Parisi della Sicilgrassi che ha sostenuto la nuova pratica educativa che accompagna il progetto:  l’incontro- gemellaggio tra scuole europee, quest’anno tra il Vaccarini  di Catania e l’Alviksskolann di Stoccolma.

Se è vero che la bellezza di una iniziativa si misura con l’intensità delle emozioni che sa suscitare, la nostra manifestazione è stata   bella e grande perché ricca di momenti emozionanti: commuove il cortometraggio “Il segreto di Emma” di  disegni animati realizzati da Pussia Siciliano, ispirato all’idea del progetto, tra realtà e magia; emozionano le parole di  Lella Condorelli, donna dell’associazionismo, combattente  per i diritti delle donne e  per la memoria femminile.   In questa occasione Lella si racconta  come madre di  Alessandro Bruno, “cittadino umanissimo del mondo”, “sognatore di un mondo accogliente” , al quale è stato intitolato un premio che accompagnerà negli anni la nostra iniziativa.  

Emozionano   le parole dei ragazzi e delle ragazze delle scuole: raccontano il loro viaggio con Anna Maria Pettersson, don Pino Puglisi, Rita Atria, Nunzio Caudullo, Rita Atria, Bertha Von Suttner,  Wangari Maathai, Giorgio La Pira, Emanuela Loi, Antonio Montinaro,  le donne dell’acqua di Fleri, Lina Merlin, la baronessa Zappalà, Carmelo Salanitro, Hans Rosling, Roberto e Saveria Antiochia, Irena Sendler, Sophie e Hans Scholl,   Elena e Pippo Fava, Peppino Impastato, Felicia Bartolotta, Sonita Alizadeh, Rocco Chinnici, Razan Zaitouneh, Pietro Kuciukian, Martin Luther King, Rosa Balistreri. Per loro hanno piantato olivi, corbezzoli, jacarande,  limoni, allori, meli, mandorli.

Con le loro parole, con le loro motivazioni torniamo a sperare e a credere che, se questa giornata è stata possibile,  un mondo più giusto , di parità e giustizia, ci può essere davvero

Pina Arena

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