UNA VITA DA SUPPLENTE di Vincenzo Brancatisano

0
460
- Pubblicità-

Alcune cavità del suo registro personale consentono al professore, che ci ha appena infilato il pollice di una mano, di aprirlo in corrispondenza di una delle tante classi che gli sono state appena assegnate. Se ha cinque classi gli spetteranno quattro buchi, se ne ha otto occorrerà un registro con sette buchi. Se ha solo due classi, un buco può bastare. Negli ultimi tempi, il buco è stato sostituito da una linguetta adesiva: chi ha detto che le riforme della scuola non riescono mai a far cambiare le cose? Per il professore precario i buchi sono i mesi dell’anno trascorsi in qualità di Estraneo all’amministrazione dopo che l’amministrazione lo ha usato e poi gettato.
Nella scuola pubblica italiana si perpetra una delle più gravi forme di sfruttamento e di discriminazione sul luogo di lavoro. Centinaia di migliaia di insegnanti precari vengono spremuti e mal pagati da un datore di lavoro, lo Stato, che pure si arroga il diritto di scrivere leggi contro lo sfruttamento e la violazione dei diritti. È questa la tesi sviluppata nel volume, frutto di una lunga e documentata inchiesta condotta sul campo, in cui l’autore consegna al lettore l’immagine scabrosa e inattesa di un fenomeno sociale che ha come protagonisti la scuola pubblica e i propri dipendenti meno protetti, utilizzati da decenni in un clima di apartheid che sarebbe ritenuto riprovevole e deprecabile se fosse riferito al mercato del lavoro privato.
Centinaia di lavoratori vengono assunti e cacciati via da scuola anche decine di volte nell’arco di un’intera carriera lavorativa e cambiano ogni anno classi, sedi e colleghi con grave danno per intere generazioni di studenti che non capiscono il motivo del dissennato valzer di professori cui sono costretti ad assistere in continuazione. In un clima di vero e proprio mobbing istituzionalizzato, i supplenti sono perennemente umiliati da leggi illogiche e da graduatorie assurde dove non contano il merito e la bravura di chi è chiamato a insegnare, ma criteri mortificanti quale, tra gli altri, la partecipazione a costosissimi corsi per corrispondenza di dubbia attendibilità mentre l’avere insegnato in sedi situate sopra i seicento metri sul livello del mare consente addirittura di raddoppiare il punteggio di servizio. Le famiglie sanno che lo Stato, per lucrare ulteriormente sulla pelle dei docenti, affida a questi ultimi compiti improbabili come l’insegnamento ai propri figli di materie che non conoscono grazie alla “riconversione dei docenti perdenti posto”?
Vincenzo Brancatisano (1960) è docente di Discipline giuridiche ed economiche, giornalista pubblicista, collaboratore fisso della Gazzetta di Modena e di altre testate, e già autore di altri libri, uno dei quali è stato in classifica (tra i primi sei) sul settimanale Tuttolibri del quotidiano La Stampa nel 1998 e poi tradotto e venduto all’estero. Il libro sulla scuola, è atteso da un gran numero di precari, grazie ai ripetuti lanci dell’autore sul proprio sito internet, punto di riferimento per la categoria. Quando i precari della scuola non erano ancora in prima pagina, Radio Rai (“La radio ne parla”) ha lanciato una propria trasmissione con un articolo di Brancatisano dedicato al reclutamento degli insegnanti.
INTERVISTA “Città del Capo. Radio Metropolitana”
INTERVISTA “Twilight – Radio2″
INTERVISTA “Rai News 24″
INTERVISTA “Fahrenheit – Radio 3″

- Pubblicità-

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome qui